Pègaso - anno II - n. 3 - marzo 1930
330 B. Sanminiatelti Ma da -urnpo' di tempo, in famiglia, ,S'i parlava dli cirum:bli.0,r casa. Anche quamdo nOIIl ,se ne parlava, si 1 seintiva. Il silenzio, in quei momentri.,era :insopportabile. Era ,pregmo di miserie : la maiillJIIla che aveva l'asma e nOIIl po,teva monta.re oorutoqua,ttro soaJ.i,ni, il poorotne che mitn,a,eciam di II'incrur, ar la ,pigio lile,e la ,soosa cotn cui, ,senza cre– dervi, i miei ,paretntfrereavamo d'ingamm,a,r,si: ila posizione cioè poco iglienica per i ragazzi, fredda, a tramontwn:a, ,senm ,sole, t'Urtrtasulla srtrada e sul C-Otrtile. Utn giorno scoppiò la tn,Otizi,a, : S'i cacr:nbiavacaisa ,per davvero. E la casa nitlO'Va em ape!l'ta,, ariosa, ver1niciata di fresco, col portiere col berretto e le ,Si03J.e di ma.rtmo. La vidli come un'appruriziotne in– vernale, d'urn'rubèdiim.e soossa e desert 1 a, in un quall'tiere popolare dellla città. Poco distam.te c'er-a un cirnematografo. da soldalti <')()!Il~ esposti, certi tel: aJ.orniziepp i di vecchie fotografie ima,c,chiiaite spor– mte di mosc he. Urn ba.mw faceva sventolare sulla .strada u111a miseria. di abiti a bl\1'0111 .me reato. D avanti, ,S'i apriva urna piaz,.;a con urn irn– :florido giaT<drnetto; la terra e!l'a UIIIlida,gli alberi stecchiti, e tanti mgazzii. a chirussare e r!Jaliltivecchi a domnire e ,tam.tedonne a cucire e sbadigliare. - Vieni con :me, - mi ,avievia detto 1rmdMnenrtemio padre, - ti po:rto a vedere 1,acrusa muova. - Ed e:J.'13, come ,se .mli. avesse detto: •- Ti ,po,rtorul'0iS1pooaJe. -- Da, lontamo .mi diceva: - Vedi, è queltla li ... , quena billilloo ... , là, itn mezzo, sulla .piazza,... , quella oon due· colonne .... Mo111tammo le ,scale (non era lo ,sc;aflro111e ,austero di rpiewa sboc– COlll<:eUarta in fondo alP.aJndrone del veochio ,p,alaz,.;o ; [Illauna scaletta rattrappita, c,on la ringhiera di ,ghisa e gli !Scalini dozzinali che pareviano iSCaJmrpoli d lastTe di mairmo : la scaila d'urn deinrtista) e mio ,padre mi diceva: - Vedi, lì c'è la rporrta di iservizio, là ci si terrà il Cial'lbone,qrua ci si ,stend!o,n,o i paJil([li,laggliù c'è la pila per il bucafo, queste porte !Siaiprono così e oosì.. .. e su quei vetri ci ande:rà l 1 a vetll',orfania .... 'Dutto era vuoto, aperto, ,sc1111sso. C'e:rta l'imbi3Jilchitno e l'elettri– cista. Le OOl!Ilerera!Ilo spaJlanmte,. l'urna 111ell',altll'a, tutte spa,urite. L'umidità il'Ì!generaval'odoll' di ciaJ.cm. Dent'l'o, entll'ava quailche fo. glia del giardinetto insidrito dal freddo il gridar dei bimbi voci ' ' nuove, ruperte. Anùhe i mu.r.i piaireiffi!noghia.cci di dentro come di fuori. E mentre il di fuorri 111ella oosia vecchia era un pr•olurnga- . ' ' mento del d1 dentro, qui il di dentro e i,l di fuori erano tutti e due stmniell'i. Mio ~adre, uomo di ,gil'ossemei:rrrb:ria-, baillava pesantemente sui soppalchi per p'I'ovame la ,resistenza frut wva le oomere i cam.toni . . ' ' ' Si areucciava per vedere 1s e affiorusse.vo ma.cchie d'umido aveva l'aria rp·reoccupata. Prese l'im biainciliitno p er urn braiccio, che qua.si BibliotecaGino Bianco
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