Pègaso - anno II - n. 3 - marzo 1930

326 A. Momigliano sentimenti con quell'atteggiamento elementare coo cui possono es– •sere iilllIIlaginati da chi non ha fantasia pittrice : l'implorazione di Lucia è ritraltta con le mani giunte 1 ); ill suo spavento alla propo– sta iinsidi<)S 1 a di Gertrude con un gesto delle mani timide e incerte 2 ) ;: la risposta del Griso « Scherzi della vernaccia>> a don Rodrigo che ,si lagna deil fastidio che gli dà il lume, eon un gesto dell'indice della maino destra 3 ); Doo Rodrigo che urla contro i .monatti, l'agiuzzino che lo tiene appuntellato sul letto, i due g,alantuomini che lo deru– bano, anche ,questo quadro lllOIIl ha quasi altra eonsistenza che nelle mani 4 ). Il letrtore può continuar la rassegna per conto suo, e vedere– quante volte !l'eloquenza della vignetta è affidata quasi solo alle– mosse delle mani: è ben raro il caso che l'eloquenza passi dalle mani al resto della persona e al volto, che nell'illustrazione spiri un soffio di poesia e si ritrovi moilto di più che l'applicazione d'una gienerica scienza fisionomica. Naturalmente, quanto più il soggetto s'innalza, tanto più si tra– disce la mediocrità del Gonin. lil macabro brindisi dei monatti sul carro dei morti è dl'una meschinità e d'una banalità che fanno pena 5 ) ; i ca,pitoli in cui stanno a fronte a fronte l'Innominato e il Cardinale, il Cardinale e don Abbondio, don Abbondio e l'Inno– minato, pieni di sublimità oomica ed etica, illustrati dal Gonin perdono l'acoento poetico e decadono al livelllo d'un romanzo po– polare. Ma anche qua,nd!o la materia è più umile e il Gonin dimostra disinvoltura di ,macchiettista e abilità, di compositore, sempre si •sente che il tono è più modesto e che dell'arguzia e della sapienza del Mrunzo1I1i non sono conservate che le umili apparenze. Ho detto a!l principio di questo studio che le illustrazioni furono proposte quasi tutte dal Manzoni. Famno eccezione soltanto la vi– ,gnetta di p. 64, e quella di P-. 526, disegnate dal D'Azeglio, - en– trambe finali di capitoli - ; le intestazioni, che sono puramente· deco,raJtive 6 ); l'iniziale e itl filllale dell'introduzione e le iilliziali dei 1) ,Illustrazione a p. 398. 2) Illustrazione a p. 384. 3) Illustrazione a p. 626. 4) Illustrazione a p. 631. 6 J Illustrazione a p. 669. . , 6) Due tuttavia furono indicate indirettamente da1 Manzoni. Nella lettera. del Zl germaio 1840 (Epistolario, II, 5 sgg.), il Manzoni scrive che il Sacchi gli ha fatto veder l'album di vignette dei due intagliatori francesi Bernard e Pollet, e soggiunge: « Una, perché tu possa 1>renderne un saggio, è il cane con le orecchie mozze del La Fontaine, alla nona favola, se non mi inganno, del libro decimo; un'altra è l'aquila di Raffet, con l'ali spiegate, e la corona sospesa sulla testa>>– (p. 6). L'aquila con l'ali spiegate, ma senza corona, servì poi per le intestazioni dei capp. 5, 9, 16, 22 e 31; il CMle' con le orecchie mozze per quelle dei capp. 8, 13~ BibliotecaGino Bianco

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