Pègaso - anno II - n. 3 - marzo 1930

324 A. Momigliano fam.no la dlovuta parie allo 1sd'ondostorico di quelle discussioni. Da questo ·caipitolo il M™1zO!Ihl av,rebbe potuto rj_ooviarequalche tema co.mfoo,di più. Azzeicca,-,garbugli, seduto :Ln fìaccia aJ. podestà, « im atto d'un rispetto il più puro, i!1 priù sviscerato>>; i due convitati oscuri che lllon fanno altro che mangiare, chinare il capò,,sorridere e ra,prprovare le affermaZiioni nolll oontmddette da nessuno; il podestà che naviga nel mare della politica come un bastimento a vele gonfie (« Vagliensteilllo mi dà poco fastidio .... ») : sarebbero stati aJ.tret– tanti soggetti di piacevoli caricature. Ma il -M-am.zooi raccoglieindoli avrebbe rotto 1'equilibrio d[ quelle pagine. La stessa ,arimolllfa rSinota nel piruno del capitolo 6 : l'introduZiiOllle arrogante di don Rodrig,o, la preghiem di fra Cristoforo che cerca di richiaunar1o a pensieri religiosi mettendogli davaaiti agli occhi il teschliebto di legno attaccato allra, ,sua corona, Ila profezia nella quale culmimia il colloquio, la benedizione al vecchio •servo che rper un 1misterioso disegno della Provvidenza ,stoma dlal capo 9-i Lucia n pe:rd.coJoche le s01V,raista, fra CrrirstofOll'O che ,se llle torna da Lu– cia, fiducioso, OOlll il capo levato verso iJ ,sole che trrurruonrta; poi, dopo ques,ta prima parte di cui il Mia.nzoniaecerntua co,sì beine il tono religioso oon la scelta delle illustraziollli, Ullla sec•Ollldadel t-11:tto di versa, : Renzo che escogi,ta, il modo di eseguire il disegno dli Agnese, Ila famiglia di Tonio nel momeinto della cena, Rooz,o che p:roode gli aiccordì ooo 1'13JillirCio, infine, - aV'vicilll,andosifria Oil'isto– for,o, - 1a r,oocoml3,lllda,zione di kg1nese rulla figlia: « BaJda bene, v-e',_ di rnon dirgli nulla» 1 ). Il protagolllista della seco1I1da metà deil capitofo 18 e della prima del 19 è il oonte zio : e ,soltanto su dJi. lui il Manzioni colllcentra la sua attelllziollle di macchiettista, così quando prescrive le vignette per il colloquio con il conte Attilio oomè quaJ11doprescrive quelle per il ootlloquio c,on il p&dr,e prrovinciale 2 ). Chi vuole altri ·esempi evidlenti di questa cura lllel distribuire armonicaimente le illustrazioni, vedla i capitoli 20 e 21. Altre finezze, di caratte re più p~rtioolare, si potrebòero scoprire confrontamdo il romam.zo con il piano per i disegni del GOIIlilll. L'aibilità nel cogliere c ,ome IIIlotivo di 1m:a vignebta il pUlilt,o culmilllam.tedi llllla scena. « Mise l'indice e il medio della maJD.o -sini– stra 111el oollare, come ;perrraccomodrurlo » 3 ) : è l'rut·teggiarrnenfo più espressivo dell'imbarazzo e della dissirmulata paura di dlon Abbon– dio, uno dei molti in cui il Manzollli dà prova della. sua atrtitudillle a ritrarre i gesti istintivi dlegrli uomim.i. « Gfam.to su la sogM0i, si 1 ) Vignette 56-64, fogli 7-8; cfr. le mustrazioni del cap. ff. 2 ) Vignette 197-205, fogli 23-24; cfT. le ihlustrazionl a pp. 355-370. 3) Vignetta 10, foglio 2; cfr. l'illustrazione a p. 17. BibliotecaGino Bianco

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