Pègaso - anno II - n. 3 - marzo 1930

ll M a,nzoni illustratore dei « Promessi Sposi » 321 egli ha delle trovate ran<tastiche e umoristiche degne dei migliori momeintù di <llolO Abbo10dio ! « Il meschiino girava di stam.ziain stamza, pallido, senza fiatol ba,t;tendo paJlma a palma., ra0001ID.aID.damdosli a Dio, e a' suoi servitori, che tenessero fermo .... »; « 'Sali irn soffitta; d ,a u IO per t u g i o , guardò ,ansiosamente nella strada, e la vide pieina zeppa di fru:ribondi ; :Se'Iltì le v,oci che chiedevaID. la sua morte» (che quadro lepido e tragico! e che precisa differenza di sfumature da quelllo, pur simile, del ([l,Otaioalla finestra!); cc il vi-. cario scendeva le scale, mezzo strascicato e mezzo portruto da altri suoi .servitori, biamoo oome UIO pan10o 1,avato.... )); e< la porta s'apre; Ferrer esce il primo; l'altro dietro, rannicchiato, at tareato, inool– lato alla toga ,sàJvatrioe .... >>; cc quelli che aveva.in mantenuta la piazm vota, fanno ora, con U10 aJlziardi mani , di oopp elli, come u1I1a rete, una llluvola, per sottrarre alla vista perioolosa della moltitu– dirne il vicario .... )); infine quel dlis0orso di Ferrer irn carrozza, di– viso fra il vicario rincantucdato nel fondo e la moltitudine furi– bo10da: una faccia a00omodante in piena luoe, una sbigottita. 1I1el– l'ombra, molte minacciose assiepate. lll vicario che lo scrittore aveva miniato 0010 la sua pen1na luminosa, motteggiatrice e grot– tesca, è poi risparri:riato dalla ,sua vena di disegnatore. Ferrer è oolto mentre promette pane alla folla, asseco([l,dato dal sorriso affet– tuoso del ooochiere, e !mentre, pos,ato il ;piede 1S1Ul predellino, 0010 U10 ulltimo ges-to di promessa si prepara aidl entrar nella casa del– l'assediato 1 ). Motivi oomici e solenni, sciupati dal freddo Go10in. Subito dopo ,ne troviamo uno mi1n11soolo,non additato dal Man– zoni, ma degno d'ooa matita bizzarra e beffal'da: la toga di Ferrer, che sarebbe rimasta presa tra i battenti della porta frettolos0imoote richiusa, se il gran cam.celliere cc non n'·avesse ritirato OOIO molta disinvoltura Ilo stmscioo, che di,sp'arve come la codla d ' u 1I1 •a serpe, eh e ,si r i mb u e a in ,se ,gu i t a >>. Nel capitollo 14 ci può meravigliare che il Mainzoni non abbi-a chiesto al Go10in che gli illustrasse quell'irnterno fiammirngo che egli aveva descritto sul principio della scena dell'osteria: « V'entrò ool suo compagno. Due lumi a m,ano, pendenti da due pertiche .... Molta gein,te era, seduta ... ; a interwalli, 1Jo,v,aglie ,piatti ; a inter– valli, carte voltate e rivoltate .... )). È vero che due pagine dopo il Mamz010i ![)l'esicrriveu10a vignetta OOIO 110stesso ambiente 2 ) : ma in quesrlla il prrotag,onista è Ol'm,ai Renzo, e l'attenzio10e non può più esser oonoeintrata su quella stanza di cui il Mrunzoni aveva dato, irn pochi traitti, l'aspetto e l'atmosfera. Neil oapitolo 17, quello della fuga di Roo~o al di là dell'Adda, ha ooa gNlJl ,parte il paiesaggio malinoonico e romamtioo. L'inci- t) Vignette 147 e 149, foglio 17; cfr. le mustrazioni a pp. 262 e 265. :2) Vignetta 156, foglio 18; cfr. l'illustrazione a p. 278. 21. - Pigaso ibllotecaGino Bianco

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