Pègaso - anno II - n. 3 - marzo 1930

Jfranz Werjel 301 --- -------- alThlllira ma IIlOIIl ai.mae la giovane madre assorbita -c1allavi,ta molil– dana, ,preferisce Barbar,a, la bambinai-a devota (0orona di tutte le buone vecchie f8Jllitesiche c:antaJte daJl poeta) che ilil questo bimbo non suo ama forse quel1o che hia periduto. Dopo la tragedi,a famiHaire che lo lascia orfruno (il p3!d!repoco tempo dopo aver .scaccfo,ta la moglie adultera •che morirà di tifo in terr,a 1ollllt8Jlla, soooombe in seguito a U1I1'ins0Jiazione preS/a durante le gmmdi ·II113,nov-re), Barbara è l'U1I1ico essere che resterà ia Ferdinando, com'egli sarà l'unica raigiolll di vita delll'orun™ 3Jllzi,ana servoote. Tra lui e lei s:i •sta.bii.lisceuna strruna reliaùone.: Ferdinando continua a,d essere il si,gnorilll-0 e Barbara la povera •Sel"Va che ghl dà del Lei. Ma, ,su di un aJ,t;,:ro piaino, essa divenita ed è la vera madre di ]'el'ldimm,do, più madre che nolll se l'avesse pa_r,torirto.E lui, 1 siia che div(;mti allievo d'una scuola mi– litrure o semin<arista o uffidale ,aJ10, fronte o rivo[uzionario o medico di bordo, no1I1 cessa un Lsit•a1I1,te ;di ,s,entir questa filiiale e infa1I1tille wp– partenenza a iei. E che 001I1ta se gli. amni passano e 1s1e incrudi,soolll gli eventi e gli illloontri si fìainsempre più rari? Essi si illltendono quasi senza pa.rla,re e, OOlille mm volta da b'.Ì!lll!bo fu la preghiera di Ba,rbara a ·stra;p,parlo daJle mani dell'a.ngelo della rmorte (1a -scena, tremrunte di magia, rioordla l'ultimo Bontemipelli), òosì, ferito, Ferdinando non d-ormi-rà se non qua1I1do la laconica c.ampagnuola 1s:i fiarà cU1Srtode del suo s-01I11no. E quella lo,ro unione più di .silenù che di parole, più di ,sonno che di veg1lia, govei:na i loro atti, vince il tem:po e le di– stanze. ~ ,sopraJtutto il poosiero di Bairbia.riache indU!ce Ferdinamdo a fiar sciaip,p,rure i tre ,soldati ehe avrebbe dovuto fa.r fucilaire, uno dei quali, avendo lo istesso nome del -suorunrti-oo compagno di giuochi e lllipote di lei, diventa un « sostituto della giUJsitizia >> o01me il pseudo-Adler nell' A.bituriententag. Né si istlllpisce J,a, già sett0Jllta– cìnqu®:ne Ba:rbrura nel vedeDsi rfoompairir -dinalllzi, dorpo il :più tra– gioo periodo dlel dopoguerTa, il ;pa,dro1I1cino, _3/nziill figlio che aspet– tava perché 1sipre.ndesS<e il frutlto delle sue fatiche, l'oro, messio da pa1ite. moneta per moneta c-oillsospeittosi tà 00111t•a;dina e che Ferdi - n'3J lldo (m a qui Werfel ,scivola nel teatmle) getterà nelle pure 0111de d(,l ma.re il gi,OII'no in cuti avrà la ,sensamollleche BaDba,riànon è più. T ra le pairiti, ta-lvo[ta del resito belliJSsime, che rallentJruno il rac– colllto, una delle più deboli è la guerra che l'autore ha vissuto da artigliere e vol'irebbe ridare dia faro.tee che non si salva se non per la pittura al vivo dell'ambiente milimre austri'a,oo e di ceriti ufficiali che rioordan quelli che iil celebre Erich VOIIl Strohei.m impersona sullo ,schermo. E, -saJvo restando il loro vafo-re docU!llentario, si potrebbe di,r io stesso delle pa,gine -sulla rivoluzio1I1ese tra le stmmbe fi.gure di u111 caffè politioo- letiterario vioolllese, - psicanali.sti predica– tori ,del diritto della donna rula prole e della libertà isessuale, cocaii– noma1I1i,poeti i1ndividua,li,sti, politicamti innocui o pericolosi, - IIlOill -si intravedessero alcune delle pers<;meche esercitarono quakhe in- BibliotecaGino Bianco

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