Pègaso - anno II - n. 3 - marzo 1930

P. Gadda Senza por tempo in mezzo il grosso della brigata si avviò lungo la spiao-cria col illaso all'ino-iù cercando nella sabbi,a molle le peste bb , b ' dei ladri. Tèlemo era rimasto indietro, èontemplando in silenzio il cada– vere del suo cane. Il povero Barbone giaceva stecchito presso l'im– boccatura della caverna. Un lungo piolo di legno d'ulivo, a,cumi– nato e bruciacchiato ad un capo, gli giaceva vicino. La lingua gli pooz.olava smnguinosa fuor dalle mascelle; ba va e grumi di san– gue, testimoni di una breve lotta, chi azzava.no intorno la polvere; le narici e gli occhi, gonfi, acquosi, r01I1zaYanodi -~osche. Tèlemo, guardandolo, si sentiva riempire di sdegno; ma l'aria affettuosa del mattino lo sc,osse, carezzamdolo, dai pensieri di vendetta e di sangue. ~ttato a Barbone un rapido sguardo d'addio, raggiunse oorrendo i compagni. Le peste del gr,e,gge, uscell'do dalla spelooca, nitide nelil'umida sabbia, ,si dirigevano al mare, scomparendo sul greto della spiag– gia, crunceUate dall'oillde. Il Ler:cio StranieJ10, che nOIIl era uno sciocco, aveva avuto l'accorgimento di far trottare il gregge ool– l'ooqùa alle ginocchia, in modo che, così diguazzando nel mare, il passaggio ne restasse segreto. Per UIIla mezz'Oll'etta i ,pastori se ne andarorno .veloci e silen– ziosi lungo la spiaggia; la oosta faceva in quel pUIIlto una placida ansa sabbiosa, che finiva improvvisamente nei dirupati r:occioni d'un promontorio. Camminando, poiché di peste non v'era tra,ccia, i pastori tratto tratto si chinavano ,a raccogliere qualche osso di seppia, qualche turritella o qualche mùrioe, da portarsi a casa, per 11a gioia dei fratelli minori e dei canarini. Ad un tratto, mentre più d'uno, preso oramai dall'imcanto della bella luoe e del mare, ,s'era q,uaisi dimem.1Jicatodei ladri, Nèrito, che sop,ravanzava ill gruppo di una cimquantina di paissi, levò urn grido di giubilo. Si era fermato sull'orlo dell'o1I1de: netto e preciso un nrastro di peste umane e caprine usciva dal mare, davanti ai suoi sandali, e, attraver,sato il declivio della spiaggia, saliva le dune sparse di gramigne, allontanandosi verso la boscaglia. Rianimati da questa scoperta, gli imseguito:r::iimbraic,cia1·ono o-li archi :w:np,u- 1 . h b ' gnaro(l}o e p1oc e e le spade e, in gruppo serrato silenziosi si av- • 11 . ' ' VJarolllo su que a traccia. Sotto gli scudi arrugo-initi i o-iovani . I b ' bi cuori ane avano alla battagli,a. Entrando nel verde fremito della boscaglia sentirono UIIla fre .. ~u~a, un senso di cos~ molle e abband001ato riposo, che, in quial– sms1 altro mome nto, s1 sarebbero buttati placidamernte a dormire tra l'umide liane: m.a.la voglia di acchiappare quei pitocchi, e ri– cuperare le pecore, Ii mcalzava velocemente innanzi. Per un tratto le felci oalpeste, i rami strappati, i tronchi incisi da qualche cor- BibliotecaGino Bianco /

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