Pègaso - anno II - n. 3 - marzo 1930

Ulisse e i Ciclopi 263 ce ne allontamiamo, scomparissero, oome quello di Tèlemo. Ohi resta? Dopo una breve dlliscwssi01I1e, Nèrito, 01ssumendo il c,omamdo della-spedizione, decise di Lasciare ,ai prurooli i più funciullli: Eumelo -e Fillia. - Scem.di3JIIl10 poi - ·p,ro•seo-ui Nèrito - alla viofa,ta s•pelollloa ' o ' . ' -e di li moviaimo lUlllgola spiaggia alla riceroa dei fuggiaschi. Se si sono imbarcati dovremo, presto o tardi, vedere la loro nave allon– tanarsi per mare; se, invece, hanno cercato rifug,io nelle boscaglie dell'illlterno, dieci furfamti e cinquanta pecore devolllo pur lasciare qualche traccia del loro passaggio. - Mi piar>euin buolll consiglfo, - diisse Tèlemo, - aggiungerei, per altro, che, scendendo alla spiaggia, si passi dalla villa a prov– vedersi di armi, senza delle quali sarebbe vanissimo scovare e rag– :giUlllgerei ladri. Tutti appr,ovaroiilo, e Tèlemo, facendo da bat!IJistrada, ,si avviò per il doloe declivio dei prati. Le peoore, assetate ,per l'arsura, al passaggio dei pastori alzavam.o i musi umidi, come chiedendo il perché dli ,quell'abband0010. La felicità dell'inattesa avventura bril– lava negli occhi ai ragazzi. Eumelo, rimasto al gregge, irnortificato, piag,nucolava che « vo– leva ·andare alla guerra» anche lui, e, così lamentandosi, affon– dava il viso lacrimoso nel collo d'ulll ariete, lamoso guam.ciale al suo pianto. Soesi alla villa, nel ripostiglio della leg,naia i pastori trovarono un vero arsenale di bellicoso ciarpame: archi coperti da due dita ,di polvere, frecce spuntate, faretre che, un tempo, avevan brillato, simili a quelle di Oupìdo, sugli omeri dei nonllli, e che ora mostra– V31IlO sotto la ruggillle i bei fregi sepolti. E poi lance e balestre, .e ·giavellotti, ed ancora ombilicati scud!i, guigge, schinieri. I pastori irruppero nella legnaia, sfond•ando l'uscio, che rovinò nell'interno oon un sooco fragore, sollevando Ulllllluvolone di pol– vere; tra un focoso abbaiare di cani, in Ulllcolpo di mano, si por– tar001 via tutto, avviando\Si correndo alla spelolllca. Nella legnaia devastata entrarono le gallillle, piluccando vecchi chicchi di riso sparsi tra i trucioli. La cupa caverna mostrava ancora i seg,ni dell'orgia recente. Alcuni servi la .stavano scopando, mentre altri, bestemmi31Ildloal– l'insolito lavoro, filllivano di buttar palate di terra SJ,IlOSsa sopra la fossa. ;fresca, ,dove avevamo gettato le spoglie dei ladroni. Tèlemo pensò di inlllalzare a ricordo del cane un tumulo eccelso, presso 1'001deirrequiete, colll un epitaffio che aveva rimuginato scendendo .alla spiaggia, e che su01I1avaelegantemente oosì : Lac:r,ima, o passegger, del buon Barbone la ria morte per mano di ladrone. BibliotecaGino Bianco . .

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