Pègaso - anno II - n. 3 - marzo 1930
258 P. Gadda Un pastore troppo audooe, certo Piritòo, s'e~a un giorno avven– turato a scendervi ma giunto •appena alle prime rughe del era- ' ' t . t tere, queste, sfaldandosi sotto il suo piedle, lo av~vamo ras~ma o verso il laO'o. fuvamo il poveraccio aveva i1I1vocatoi compagni; Ar– ciisio e Nè;irto, ch'eramo staiti gli unici testdnnollli di quena misera fine, raccontaro1I10 più tardi, con lusso ognor rin1I1ovato di can– gianti partioolari, oome egili orrendamente si divi1I1colasse, sem– pre più affo1I1diando nella melma, che :funì per ingoiarlo. E questa fu la fine del temerario. Anni dopo, venne al mondo tra quei pastori U1I1 cervello balzamo, che si divertì a travisare ogini cosa, facendo dli Piritòo UIIl eroe della Scienza e del Progresso, a tal punto, che il suo nome, presso quella zotica gente, divenlile simbolo di generoso ardimento, con ulila tin– tarella anticlericale : come quel di Prométeo presso altri popoli. Ma, al OOinJpo ÌIIl cui si ,svo1s,erogli eventi che venri.amoesponendo, Favventura di Piritòo era un semplice argomento di ciarle inver– nali. Le mamme la ripetevruno spesso ai famciulli, perché si te– nessero lontani dal cratere. Dire ai ragazzi « quando guarderai nel cratere .... >> valeva per « quando avrai i calzoni lu1I1ghi)); bisogna aggiU1I1gereche, presso questo rozzo popòlo, non usavamo libri, e che la vista dli quella fosca buca aveva pei giovami lo stesso fascino di una lettura proibita. Mentre Fiedimo, imbronciato, stava già raccogliendo il .suo gregge, Nèrito, f.acendosi •solecchio oo•l[a mooo, andava ,scrut0JD.do se, tra l'alta verdura selvaggia, IIlOIIl comparisse, salendo dal mare, l'amioo. Ed ecco vide Tèlemo, a gambe nude, bello, coi samdali lievi, venire dal folto diel bosc,o; gli raggiava sul viso il calore della cors•a, e come U1I1 insolito affanno. - Tèlemo, Tèlemo, èhe hai,. perché senza gregge ? - · comi1Ilcia– ro1I10 a gridare i pastori, mentre era ancor lontamo, e, usce1I1dodal– l'ombra, gli si facevamo incontro. Tèlemo avrebbe voluto, alzando la voce, grid,ar loro qualcosa, che spiegasse insieme la sua furia, e il ritardo: ma la stessa ansia, che gli affrettava il passo sui sam– dali, gli rubava la voce. Finalmente arrivò IIlel crocchio; era il più alto di tutti. I com– pagini ,gli si ,strilillSeTo irntorno, ansiosi di ,sapere la ragiolile di q111el - l'affanno. . - Ci hanno rubato il gregge ! - dlis.se ,appena· ebbe U1I1 soffio di voce. Pareva molto avvilito; UIIlm ormorio di nnaraviglia corse i pastori : a memoria d'uomo, non era mai accaduto nulla di simile. - Iersera, vel'lso il rflr.amotI1to - continuò Tèlemo runSl3Jllte- . ' ' ' mio ,paid,re edl io ce IIle toI'lllavwmo,alle· •stalle ooo le 1I1ositremam.- drie, quando, riconducendo pecore capre arieti alla caverna sul mare, la trovammo invasa da u111a dozzina di omunooli laceri bian– chi di pelle, simili a pallide scimmie. A giudicare dallo spettacolo BibliotecaGino Bianco
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