Pègaso - anno II - n. 2 - febbraio 1930
OJNQUEMILA LIRE. (CONTINUAZIONE). V. La v,igilia di Ceppo, Tito, come gli altri anni, andò a portare ai pad'.rollli una coppia di c3Jppo111i ~ u1I1aserqua d'uova. Nolll era un regalo : rientrava nei patti. L'Angiolina era in cucina a sedere con i gomiti sulla tavola, un veggio sotto ai piedi e Ulll,giomale davamti; ma non pareva che leggesse.· Dietro a (lei la Marietta, la sua maggiore, una bambina sui dodici ànni, attizzava il fuoco. La piccina ruzzava in terra con due llloci. A veder COIIl quale avidità l'Angiolina prese quella r-oba, Tito si sentì stringere il cuore: 1I1on che si reputasse in qualche modo c,a,gione di quella miseria, ma per compa,ssione, perché dietro a quelle m3Jni, dietro agli occhi delle bambme, si ,sentiva, se non proprio Ila fame, poco meno. llll quel momento avrebbe voluto che fosse il doppio, la sua roba. Forse l' Alllgiolina avvertì quel sentimento e nolll se ne sentì ùmiliata, anzi gliene volle bene. Di Tito nolll avrebbe mai sospettato in male; sentiva ohe era Ìlll qualche modio mescolato a(l.leloro -sventure, come essa caritatevolme111te chiama-va le loro peripezìe, ma che stava dalla loro parte; il nemico, se nemico c'era, era un nemico comune. Non fu che qualche mese dopo, quamdo, insieme 3Jd ,altre cir– cost3Jilze, gli Velllile a mente quella sera, l'Angiolina china su[la tavola e le bambine oon ,quegli ,sguardi appullltiti, che Tito si rese COIIlto che di quella miseria aveva colpa a1I1che lui. Ma già tanti casi erano avvenuti, e anche a rendere le cinquemila lire, se pure avesse potuto, non .si rimediava più a nulla. Così si 001nsolava, si scusava; non era più in tempo. Del resto, o prima o dopo, a uno come Felice sarebbe successo lo stesso. E Tito lllOIIl approfo1I1diva di più. Felice sfuggiv,a tutti. La mattina si levava avanti giomo, nolll ipotev-a stare a letto, e andava fuori col fucile. Pioggia, 1I1ebbiao tempesta, in casa non ci ,poteva restare. Piuttosto, una volta fuori, se era tempo ·cattivo, a<I1davaa rifugiar.si illl qualche cascmale o in ullla capalllila. A mezzogiorno spesso 1I 1on tornava; e la sera, il più dellle volte, era brillo. Non ubriaco; non Ulllavolta l' Alllgiolina BibliotecaGino Bianco
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