Pègaso - anno II - n. 2 - febbraio 1930

\ \ ll .~ignor Muzzi 177 e.enti ighudi, immeinse travi a un colossale edificio. E dopo che l'avvocato ebbe parlato ai muri per una buona 1J11ezz'ora,Stefano iruzzi riatta-ccò il discorso : ,-- Dunque dicevo che per :fime mese m'occorl'OIIl.oaltre ceinto– mila .... Ma il giorno della crisi venne e per Stef3Jllo Muz,zi fu come _se egli non l'avesse ma.i neppllil'e pTevista. Succede così. , L'espo·sizione verso le banche copriva il valore dei titoli depo' sitati e l'!lAIIl.mo!Iltare delle interesseinze industriali; le passività coi privati assorbivano tutti gli altri cespiti attivi : non gli rillllaneva ehe il villino, i1J1tatto, con tutto l' arredamento, e l' russicurazione sulla vita. In quanto al villi!Ilo, egli l'aveva intestato alla moglie: era quilildi oramai cosa di lei; e disporne, chiedere a lei di disporne sarebbe stato come sta,ccare dal collo di lei il vezzo di perle per portarlo al Monte: ,cose neppure pepsabili: come rubare. La stessa cosa pei mobili. E poi, anche alienati i mobili, dopo ? In quanto all'assicurazio!Ile, da qualche anno s'era assicurata la vita per la rispettabile cifra d'un milione tondo; e anche gli ultimissimi tempi - neanche lui sapeva spinto da che - non ostante tutte le diffi– coltà, le ristrettezze, gli incagli, la prima cosa, la prima necessità cui soddisfare era stato il pagamento regolare del premio. Ma che valore à U!Il'assicuraziollle sulla vita?: la somma che può ricavarsi dal risoatto della polizza. E ililfatti, quamdo con l'avv,oca,to esaminarono la. posizione, que– gli suggeri, app,ulilto come solo espediente per avere del contante 11iquido, il riscatto della polizza : « È semp,re una discreta cifra>>– Ma Stefano - e l'avvocato non aveva rmai visto un uomo, in appa– renza almeino, oosi ser,ooo in circostanze oosi tragiche: solarrnente un po' pallidJo e qualche c,osa di velato negli occhi - : - E poi ? Dopo ? Codesta somma quanto durerebbe ? Perché m'immagino che rtu non credèrai che si possa vivere con la reindita di codeste, quante possan essere, ceinto.... ceintoveinti mila lire? - Ma che vuoi fare? Non c'è altra via. Bisogna pure che tu ti rassegni. Bisogna pure che tu ti pieghi alla necessità di una vita ristretta. Tu potresti occuparti: c,on le conoscenze che ài, che ò io .... ,non ti mancano abilità .... Quella somma .... Stefano Muzzi guardava il quadro con l'acquaforte li nella pa– rete di faccia, baloocandosi e-on un pressa,carte che teneva ferrmo un monte di fascicoli sopra la tavola dell'avvocato : egli avrebbe fatto anche il commesso di banco, il viaggia tor di commércio, lo scritto - rale, il soosale, il venditore ambulante, ,qualunque cosa, ma .... E il pensiero rim3Jlleva li, anche il pensiero, non osando neppure la fantasia immaginare; e guardava i musc,olosi cavalli che pungolati trainavano il carico delle enorme •travi: guardava raffigurandosi la 2- Pègaso. BibliotecaGino Bianco

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