Pègaso - anno II - n. 2 - febbraio 1930

168 G. Albini Questa è di transizione e di a111nunzio; è il .malinc0111icorintocco. ~ mio nome morrà. Sì come infante che parlato non abbia io vedrò sera, e mia morte al nata! sarà ~mbia.nte. È . um'aJltra voce e dall'intime fibre anch'essa; è già schiètto Leo– pardti.. Sarò com'un de la volgare schier.a, e morrò come mai non fossi nato, né saprà il mondo che nel mondo io m'era. Oh dumsima legge, oh crudo fato! qui piango e vegno men, ché saprei morte, oblivion non so vedermi a Iato. Non aggiu111gonogran che, tram.ne all'ultimo. Viver cercai quaggiù d'età più forte, e pero, e 'ncontr'a oblio non ho più scampo, e cedo, e me trionfa ira di sorte. Morir quand'anco in terra orma non sta,mpo ? né di me lascerò vestigio al mondo maggior ch'in acq ua so ffio, in aria lampo ? Che non scesi bambin g.iù nel pro.fondo ? e a che, ,se tutto di qua suso ir de,ggio, fu Io materno sen di me fecondo ? E queste anc6ra sono deplorazioni di ciò che è detto prima, e runche di queste è ovvio osservare come sia naturale all'elegia indugiarsi e insistere (lasciamo se le espressioni e i versi lllOIJl so!Ilotutti eletti del pari) in ciò ch'è alla radice del suo dolore. Eterno Dio, pe1• te son nato, il veggio che non è per quaggiù Io spirto mio; per te son nato e per l'eterno seggio. Deb tu rivolgi lo basso desio invèr lo santo regno, invèr Io porto. O dolci studi, o care muse, addio. È lo sveilarsi improvviso della realtà e il suo riconoscimento, e quindi la preghiera. Solo nel principio l'espressione rende schietto il sentimento e il pensiero; e la -schiettezza torna all'ultimo verso, COIIl cui, immediata.mente dopo la professione e l'invocaziollle del credente, l'animo si volge indietro e di novo rrmpirunge la poesia e 11avita, effondendosi negli addii dolorosi. Addio speranze, addio vago conforto del poco viver mio che già trapassa; itene ad ,altri pur com' i' sia morto. E tu ,pm-, Gloria, addio, ché già s'abbassa mio tenebroso giorno e cade ornai e mia vita sul mondo ombra non lassa. BibliotecaGino Bianco

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