Pègaso - anno II - n. 2 - febbraio 1930
Galleria degli schiavi 155 lucidisshllle, in fondo al corridoio era u1I1'altra porticina, ben chiusa questa, e di ferro. Premette il bottollle del campanello. Subito nella porta di ferro ,s'aperse una ,spia, da essa due occhi di pece 110 scru– tarono un momento, la spia ricadde, la porta si aper,se in silenzio. L'uomo vi ,si introdusse, la sootì di 1I1uovo ,sbarrarsi dietro le ,sue spalle. Salì uill ramo di scale. Arrivato su, domandò rapidamente alla p,adr•ona: - C'è una ragazza libera, subito? - Ce llle sono due, signore. - Una qualUlllque, presto. - Lui dietro la ragazza salì l'altra ,sooJla, insieme ,scomparvero. Dopo alcuni millluti riap– parve, ridiscese, usdto illl isitrada si guardò d[ nuovo attorno con sospetto, ,subito si rilllfrancò. S'avviò in fretta verso casa, ed era tanto contento, il suo animo era pieno di orgoglio e di soddisfatta coscienza. Ora IIlon aveva più odio. - Oaro m,ro fig,liolo mio - mor– morava nel cuore. La sua vita sitava per riprendere l' usaito oorso ; lui era placido e libero come un dio che abbia pu1I1itoUlllmortale. Arrivò a casa. To1se di tasca il siga,ro; col sigaro in mruno entrò in casa sua dicendlo alila moglie : - eccomi, cara ; ho fatto presto ? Il. A BALLARE1, UNA Sl!JRA TARDL La coppia p,iù strana è quella che ora gira intorno all'ultima colonnina, ecco e riappare dall'altra ,parte: l'1101moalto e quasi tutto bianco, lei giovilile col sorriso t3i1Iltodolce. È sempre difficile giudicare l'età deìlle persone (e a che serve?) .ma tra quei due deb– bono correre almeno trenta o trent•acililque Mmi. Probabilmente lei pare più vecchia di quello che è, e lui un poco più giov3i1Ile.Stabi- . liamo oosì: lui cinquamtacilllque e lei venti. Lei appare più stanca di lui, ora che, finita la musica, tornano al loro tavolino, e siedono a fiamco uno dell'aJ1tra, discosti, con le schiene oontro l'elefante. Questo elefante è rosso, e dietro gli viooe u1I1a tigre verde, con la bocca aperta e il passo cauto : invece l'elefalilrte è proprio inespres– sivo. Nello s1f.ondoun palmizio si slancia per salire al cielo, ma le foglie ptù aJlte sono tagliate dalla oornice del1a ,sala. Anche le altre pareti sono piene di bestie piatte e terribili : leoni oolil la coda a frusta, UIIlbisonte bianco colil mutandine gialle, un grup,po di gi– raffe che fanno a gara di collo lwngo con Ulll gruppo di struzzi: tutto ciò perché quell'anlllo nelle sale da tè con ballo era di moda la decorazione a jung1}a; illl ogni dttà c'era almeno ullla sala COlll questo nome: La Jwngla. La musica riprese d[ colpo, e il centro deUa sala si rianhlllò. Dal soffitto pieno di lrumpaJden~scosie, calava una luce indifferente e si Bibli'otecaGino Bianco
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