Pègaso - anno II - n. 2 - febbraio 1930
I I H6 ~ F~ro I ___________________ I ------ I Magra soddisfazione ! . . . , Iii. 5 novembre 1882 (n. 45) pubblicaJI1do un sag"ig10d1 V1ttono Pica intitolato Edmondo e Giiilio De Goncourt) il F. d. D. ag– giunge: Questo è il saggio critico che la Commissione pei nostri concorsi giudicò meritevole di essere accolto nel giornale dopo corretto dal– l'autore. Ma intrunto di quel concorso trimestrale che aveva tam.ti petti scossi e inebriati, non si parlò più. Tra le rubriche del F'. d. D. il1:0nmancò di apparire una ililtito– lata Per nozze. Erano i giorni acerrimi della critica storièa. Bei tempi! quando per !Ilozzenon si ,scrivevano più sonetti; ma si staimpavamo documenti, che, se gli sposi li avessero letti, avrebbero per.doto per ,sempre ogni golìo ,di amarsi: per fortuna i« Per nozze>> rimaru.evano intonsi, nelle case degli sposi. Perché aJll'Arcadia dei versi, subentrava, sia detto COIIl rispetto, l'Arcadia della critica storica. A più d'uno queste notizie parran pettegole: a me pirucciolilo ililvece e paion serie più di tante altre. Avrò gusti barbari e tali che i veri :filosofi del cinematografo se ne sentiranno offesi; ma, del cinematografo, nulla a me par più bello e ,suggestivo di quei qùadri ehe si dan per saggio della « prossima (ahimè) programmaziolile >>, tranlile gli avvenimenti visti a rovescio ,sicché i cavalli galoppino all'indietro e gli eroi impettiti e spiritati egualmente: e le case crol– late si ricompongano: e i nuotatori saltino dal mare al ponte donde s'erano gettati a tuffo. E così questo saggiar notizie a scorci e ai baleni mi è caro. Com'è naturale il giomale parve inovaitore e destò ire. A scavar nel1la corri,sponden~a che illon manca mai ai giornali, si sarebbero lette amenità come queste ricordate dal Martini iill Confessioni e Ri– cordi : che qualcu1I1,o scriveva : « Io non uso più ora.mai éhe una sola forma d!i maledizione : - Che tu possa leggere il Fanfulla della Domenica)). E un altro: « Voi altri siete faccie da dir di no, ma io solil pro!Ilto a dimostrare dopo aver letto la prosa del Carducci pubblicata 1I1elnu,mero di Domenica scorsa, che costui non sa gli eilementi della grammatica)). Del resto IIlel 1I1umerodoppio 18-19 (novembre 1879) il Martini, in un suo ,scritto intito}ato Intendiamoci) faceva sapere ai lettori: Un anonimo ravennate sbraita perché né il Bonghi né il Carducci sanno la grammatica (dell'umile sottoscritto non se ne parla nemmeno) e si sfoga a raccontare che ogni domenica butta fuori della finestra il nostro f?glio gri~ando come Giulio II : fuori i barbari. Sapete perché ? · Perché usiamo lui al caso retto. Il Puoti non vuole, dice l'anonimo. BibliotecaGino Bianco I (
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