Pègaso - anno II - n. 2 - febbraio 1930
,e il Fanfulla della Domenica n 141 sciootifìche, si COIIlcesse il lusso di una ec.cezione nel llluimero 7 del'79. Il F. d. D. non suole occuparsi di questioni scientifiche: questa volta si fa nondimeno, stampando l'articolo seguente, un'eccezione alla re– gola: eccezione la quale consigliano ad un tempo e il chiaro nome del– l'autore e la curiosa singolarità dello argomento. L'artioolo parlava ,de Le gobbe dei cammelli. Più tardi il Lom– broso div~nterà un assiduo collaboratore. Molto, fin da1 26 ottobre 1879 (n. 14), collaborò al F. d. D. Rug– gforo Bolllghi. Narra il ,Martini: Col Sella e col Bonghi, segnatamente, i quali come me abitavano nei quartieri alti, assai spesso nel tornarcene da Montecitorio, facemmo strada insieme. Questa strada fatta insieme dovette bene avere la sua impor– tanza lllei rapporti letterari e giorna.Iistid del Martini e del Bonghi. Costui fu tr·a i collaboratori più riveriti, e la sua opera conta certo più di quella di molti illustri professori di quel tempo che si occu– pavwno di .piocole questioni e av,evan fiato oorto. Egli firmava col solo cognome: Bonghi. E diede al gioma.le primizie imip,ortanti di scritti inediti del Manzoni: e, di proprio, diede molti e variati,ssimi arti– coli. Ragionava di tutto con e1oquenza sempre; ma for,se senza quellla virtù che può• dar .suggello d'i ,durata alle cose. Gli ma1J1.cava la pro– fondità assorta del pensatore : gli. mwncava la fantasia formatrice dell'artista. Ra-00ontano non rileg;gesse mai la p131ginascritta di getto, e a scriver d(getto come scriveva lui, c'è non piceolo merito. Era uill uomo ooltivato, .simillea tanti che esauri,scono la 1or,oele– gwnte e varia cultura nelLe letture e nelle conver,sazfoni. Boillgh~ appunto conver,sava ,sempre col pubblioo, attraverso l·a stampa, ma n0tn aveva tempo (o voglio dire animo ben disposto) a fare delle oolte letture e dello ,sfavil11iodelle idee un proprio e sofferto tema, educando soltamto i motivi più felici. Era come un oratore che ha molto letto sebbene frettolosamente, edl ha capacità .grandi di assi– Tillilazione e di memoria, ma è costretto sempJ:>ea imrprovvisare i propri disco,r,si, ,sempre a pensare parlando adì alta v-oee. Oo:Sì ad es.emrpd-'o, il Bonghi, nel F. d. D. del 30 novembre 1879, ragiona della Rinnovazione della critica: e certo fa giuste osserva– zioni oofitro l'abuso delle parole « idea, ideale, sentimento, reale, vero, semplicità, eleganza, spirito, stile>> ecc.; ma ,gli avviene di i-crivere: La prima condiziotie d'una vera e feconda rinnovazione della cri– tica è ch'essa si sciolga da una troppo intima servitù a sistemi giovani e veéchi di filosofia, e da un vocabolario scolastico senza la, corrispon– denza col sentimento della lingua nella quale si scrive. BibliotecaGino Bianco
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