Pègaso - anno II - n. 2 - febbraio 1930

<< 1l Fanfulla àella Domenica » 139 fulla della Domenica fu quello di dare agli italiani il gusto per la poesia del Carducci. Questi collaborò assiduamente con versi e com. prose. Cominciò colil una prosa (24 agosto 1879, n. G), Un'av– ·1.:entwra cavalleresca in Ital-ia nel.secolo XII, poi mand'ò ulila poe– sia: D'Estate (31 agosto 1879), nella quale ricorrono i celebri versi: Laghi di fiamma sotto I d&mi azzurri inerte Paiono le deserte Piazze de la città. Naoque per questi versi un gustoso equivoco e rnel numero del 28 set– tembre 1879 apparve una lettera del Chiarini ,su I domi azzurri e gli azzurri domi. Egregio signor direttore, dunque, ha ella capito ? La seconda di quelle strofe del Carducci .... si crede che voglia dir questo : « Le deserte piazze della città paiono laghi di fiamma inerte sotto i cieli d'un azzurro domato». Si crede dal prof. R. Olivieri di Napoli, il quale adopera il verbo credere, perché il senso di quella stanza è, dice lui, molto con– fuso, per la sintassi soverchiamente intralciata; e soggiunge che quel– l'aggettivo inerte è sospeso in aria, e che quell'aggettivo azzurri ado– perato per cieli azzurri non gli pare ben fatto. Non soggiunge che gli pare male, anzi malissimo fatto anche quell'aggettivo domato: la qual– cosa mi fa un po' di meraviglia, perché io non so, e nessuno (credo) saprà mai, che cos'è un azzurro domato. Ma la meraviglia scema pen– sando che il prof. Olivieri lo sa. Sfido io se non l'ha a sapere lui che l'ha fatto! Confesso che quei domati azziirri ,del ,prof. Olivieri a me, oome immagine, non dispiacciono affatto : e mi duolle che il Chiarilili abbia ragione per forza. Ma qui non c'è luogo per una lunga sosta: e se– guiitrundo il canto dirò che i giovani di •allora, lessero la domenica mattina, sul Fanfu,lla della Domenica, ,pur mo' 111ate,le grandi li– riche Pe 'l Ohiarone da Oivitavecchia, leggendo il Marlowe (14 set– tembre 1879), A proposito del processo Fadda (19 ottobre 1879), Fuori la Certosa di Bologna, Dipartita, Sera cli San Pietro, Sir– rn;i,one,La Madre, Sonno d'estate, All' A.urora. Il Carducci era allora verMnente in uno stato di gra,zia, e per la sua poesia più serena e i!Ilta,mililata s'avvantaggiava anche del fatto di essersi alloliltanato dal partito repubblicano. G-li altri poeti del Fanfulla della Domenica, in questo primo pe– riodo, furono itl Panz.acchi, <li cui si è già detto, il De Amicis che qui pubblicò Fra cugini oon quei due ver,si che tutti sanno a mf~ moria: F,d il paterno piede scansato fino allora .... Stendiamo un vel pietoso su quello che segui, BibllotecaGino Bianco Fondazione Alfred LeWffi' Biblioteca Gino Bianco ,,

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