Pègaso - anno II - n. 2 - febbraio 1930

138 F. Flora Dna visita a Vincenzo Monti. Poi Libri nuovi: poi un bozzetto dli Ugo Pe~ci, aJlcuni versi di Hierl'o, 1I1otiz.ie spicc~ole. . . Ormai il tipo del o-iornale è fissato : esso r1specch1a Il tempe– r-aJI1ent<J e i o-usti del Martirni, alieno così da impetuose esaltaziorni come da truci stroncature, curioso di idee varie ma ,senza brig}J.esi– stematiche, esperto di costumi e di genti, attento a t~tte ~e _voci, ma di tutte franco giudice, appassiolll'ato ma senza vogha d1 r1me~– terci la salute che bisogna spendere per cause veramente rare (e 11 Martini era poi uomo di altissimo sentire), oonversatore arguto, co– noscitol'e d'i uomini cOIUepochi, e capace di uscir dai guai con una l_epidezza. I saggi che già si son recati del suo stile, nel giornale, vaJlgolllo, io credo, a mostrarne intera la fi-gura. Ma io cornsidero come uno dei segni più chiari della sua umarna .penetrazione, le pagine che nel F. d. D. scrisse su Piedigrotta) scoprendo l'ill1tima malirnconia in quell'OI",!.';ia n cui tutto sembra s0op,piare di felicità. E a me, proprio ì'runno passato è avvenuto di veder giovani e maturi uomini dormire mi cant festosi, sulle carrozze noleggiate per ll'occasione, o soltanto sopra una sedi-a accruparrata a prezz;o per godersi la festa: « C'era sì il ba,c,cano: l'allegria non c'era». Martillli è di quelli che vedorn chiaro e dicono giusto in tutte le ']UestiO'n.iche toccano, e delle questioni che IIlOlll toccano si disinte– ressarno o C01I1fessano schietto che non le capiscono o non le vogliono · capire. Il giorrnale recherà l'impronta del Martini, ancora per lungo tempo, anche quando egli •si ritirerà dalla direzione. E potrebbe dirsi che Ila oonservi sempre. Nondimeno nel corso del giornale si notruno come tre periodi: il ,pri!lilonel quale il F. d .. D. unico pa– drone, per cosi dlire, della stampa letteraria, ebbe l'assidua colla– boraziorne de:l Carducci e llle consacrò la poesia e ne pose in primo piano la figura che da allora dominò e soprastò su tutti gli altri poeti oontemporanei, rperiodo che perciò deve dirsi carducciano : il se– condo, lllel quale trionfarno D'Annunzio e il dannunzianesimo ma ad un tempo si inrtensifica la collaborazione di quegli ,studiosi che si sogliono assegnare ama scuola storica : l'ultimo in cui, tra molti giornali compagmi, il F. d. D. si conserva fedele aJlle origini e aÌla antic-a tradizio1I1ee non può più precedere i moti dii cultura ma di– ginitosaimente oomentarli, sentendosi diffidente verso le correnti no– vatrici. ' ; QueS'ti tre .periodi lllon intendo segnare COIIl termini tl'oppo rigidi, ma essi stabiliscono buorni purnti di riferimento per il nostro di– !-ieorso. I criteri fissati dal Martini si son visti : le preferenze vanrno ai miglfori con un certo eclettismo. l\fa il merito più grande dell Fan- BibliotecaGino Bi2,nco

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