Pègaso - anno II - n. 2 - febbraio 1930

134 F. Flora Il Martini, per suo conto, i111 UJ11 articolo intitolato: Patti chiar!, cimici cari e firmato La Direzione, rifilcalza là lettera del De Sanctis e spiega gli scopi del giornale : Caldi amatori di libertà la vogliamo intera anche per l'arte; e ci scappa da ridere al vedere ~ertuni i quali si v~ntano _propugnator~ di novità negli ordinamenti politici, pretendere_ d1 trac~1are_ c~rvello~1c~ mente un limite agli ardimenti degli scrittori e degli artisti, e gridar loro il neo plus ultra. · Libertà piena: ma badiamo, che l'arte rimanga arte; e che la libertà non sia una scusa per far a meno del gusto, della logica, della sintassi, del senso comune. Anche una scioccheria non mai detta è una novità, ma noi non siamo disposti, sol perché è nuova, a farle buon viso. E poi un'osservazione così lo111tana da quella che si potrebbe fare sulla letteratura d'oggi, che mi piace riportarla i111tera: Chi tenga dietro agli scritti di critica letteraria che si stampano nei giornali italiani, chi presti fede a' giudizi, i quali vi si profferiscono intorno ai molti, troppi libri che si stampano qui, deve creder che degli scrittori egregi, chiarissimi, illustri, ce ne sia un esercito; tanto è alta e facile la lode che si dà giorno per giorno a questo e a quell'altro. Ma se alla fine dell'anno si tirano le somme, e si considera quanti dei volumi encomiati, dei drammi applauditi vivano nella memoria della gente, è gala se si riesce a raccapezzarne due o tre. Come mai ? Eccolo il come. Un critico non vive mica solitario fra le nevi del Monte Rosa; vive nel consorzio degli uomini, ha una fede politica, ha un amico, mettiamo, un cugino, una innamorata. Si tratta dunque di fargli pervenire il libro uscito di fresco, con tanto di dedica autografa, e di farglielo raccomandare da una delle persone alle quali è più sal– damente legato, per comun3/nza di opinioni, per corrispondenza d'af– fetti; e· il resto va da sé. Ci smentiscano, se possono. Noi non siam nuovi di questo duro esercizio del giornalismo e quando ad uomini di fino gusto e di sana dottrina abbiam mostrato la meraviglia nostra per le lodi date da loro a libri di niun valore, ci siam sempre sentiti rispondere: Santo Dio! come si fa ? me lo aveva raccomandato il tale o la tale! Per non perdere il tempo e non farlo perdere agli altri sarà bene avvertire fino da principio che il Fanfulla della Domenica, ~lla politica ha chiuso la porta, cugini non ne 4a, e non ha innamorate: se ne 3:ve~seimJ?orrebbe loro di no1: far conoscenze coi letterati, e di leggere hbr1 nuovi soltanto dopo ch'ei ne ha dato il parer suo. . ~on. ~retendiamo dettare sentenze incancellabili; vogliamo bensì dir _ l opm10ne nostra erronea forse, ma sincera, portar rispetto a tutti: barbazzale per nessuno. Questi sono i propo,siti - o come si direbbe il programma - del Direttore. Seguono certi R-ioordi dell'esilio - Giulio Grévy, dli Petruccelli BibliotecaGino Bianco

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