Pègaso - anno II - n. 2 - febbraio 1930

256 M. BoULENGER, ilfazarin soiitien de l' État di secolo avanti lo stesso odio aveva condotto all'assassinio del Con– cini, ministro d~lla regina Maria de' Medici ; ma troppo tardi per quella nobiltà ribelle. L'italiano aveva già designato il successore nella per– sona del Richelieu. Lo spirito di vendetta contro l'elemento italiano entrato nella Corte di Francia con le due regine medicee non era spento. Certamente non questo i,oltanto è il movente della guerra della Fronda, ma vi ha la sua parte. Perciò se grande è il Mazzarino che, difendendo la monarchia, difende anche se stesso, più grande ancora è il Mazzarino ministro di Luigi XIV, che ha dinanzi agli occhi soltanto. la grandezza della Francia. È l'azione dell'uomo di Stato non clamorosa, senza drammaticità di eventi. Materia arida, che non attrae e non entusiasma il lettore. Il Boulenger non se ne occupa. Ma a grandi linee si può ricordare, se non per i francesi che dovrebbero conoscerla, per molti italiani che ignorano forse quale gigantesca figura di uomo di Stato l'Italia abbia dato alla nazione francese. La nobiltà uscita indebolita ma non disfatta dalla guerra della Fronda, vide sempre più scemare la sua potenza di guanto saliva quella della borghesia. Il livellamento delle classi, che sarà opera della rivo– luzione, aveva avuto inizio un secolo prima per opera del Mazzarino. E in mezzo a quella borghesia lo statista italiano scoprì il Oolbert e ne fece il finanziere dello Stato. Ma il capolavoro del Mazzarino è soprattutto nella politica estera : gettare le basi del predominio francese, abbassando la potenza della Spagna (non sarebbe inopportuno che a questo proposito qualche ita– liano si occupasse dei tentativi fatti dal Mazzarino per collegare gli Stati italiani) e quella della Casa d'Austria in Germania, non disde– gnando, pur di raggiungere l'intento, di contrarre un'alleanza col ·Oromwell. Il trattato dei Pirenei venne in parte a coronare i suoi sforzi. Due anni dopo, morendo, consegnava lo Stato pacificato all'interno e temuto all'estero, a Luigi XIV, che non volle nominare un successore, dichiarando di voler essere il Primo ministro di se medesimo. Non aveva torto, ché trovare un successore al Mazzarino era impossibile. E cominciò il Regno del Re Sole e il predominio della Francia sull'Europa. Ma quel Regno l'aveva creato un italiano. « Il a permis à Louis XIV d'etre Louis XIV ll, scrive il Boulenger. Benissimo e fa piacere di sentirlo dire da uno scrittore francese. ' Il libro è dedicato a Benito Mussolini. Fondazione Alfred Le-wi'1i Biblioteca Gino Bianco AN'rONIO PANEJLLA. UGO OJE'l"l'I, Direttore responsabile . ...... Prwrao PANCRAZI, 8egret(lrio di redazione -~ Libro donat~ 01.'l:HAFIA EN HICO ARIANI • VIA S. GALLO 33 - FIRENZE allaBiblioteca OmoBianco ' ····,.·~--~ ~ ._.___ a1 \s l~ IQ .1 Biblioteca Gino Bianco

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