Pègaso - anno II - n. 2 - febbraio 1930
Ricordo di Luigi Ambrosini 229 nuovo di lui; sono anzi scherzi, quadretti, inviti, capitoli che ripetono in altro modo la sua letteratura. Ma con quanto garbo e vivezza, e con quanta e1ira Ambrosini scriveva e puliva e rifiniva queste carte destinate soltanto a sé! Non dispiacerà qualche saggio. Nell'agosto del '27, Ambro– sini va da Torino a trovaoo Benedetto Croce in villeggiatura a Meana. Torna, ed ecco il sonetto. , A trO'var Ctoce me n'andai l'a1tr 'ie.ri F1i.noalle quattro case di Mea.na : Abita in casa il prete, e sull'altana Legge e scrive e rinfresca i suoi pensieri. Quattro bimbette gli fanno <JOrona Ed ea:npiono la casa di capricci : L'una entra in corsa, cade e strilla forte, L'altra ti butta noci e L'altra i ricci. Egli si raccomanda : Buone, buona! Ma non riesce a chiudere le porte. Dello stesso anno e degli stessi mesi, è un curioso Breve viaggio nella hma. Ghiribizzo romantico che ha tentato molti, ma che questa volta trae sapore proprio dall'essere contenuto in parole ferme, in forme ben finite. Cari amiCli, sono nero, Ne.ro cmne un temporale; Le faccende vanno male, Le mie male per davvero, :El ormai troppo che cmnbatto, Sono a terra, son disfatto. Se' non rompo questa ragna, Se non vinco questo fosco Destino, mi do al bosco, Sl, mi butto alla campagna. Faccio qualche azione brutta. Rubo agli alberi le frutta, Rubo a un riC<JO il portafoglio, Rubo a un pazzo la pazzia, Scappo nudo per 1a via : Voglio flllJ."e, dico voglio, Voglio fare, m fede mia, Qualche grossa grulleria. Questa terra mi pa,r tetra, l1i trasloco in una stella ; El là da una ;finestrella 'l'iiro pietr,a dietro pietra, Senza più pensare a niente Sulla testa della gente. lo non bado a savi o a pazzi, Tiro ad buoni ed ai cattivi, Tiro in genere sui vivi, Donne, vecchi, anche ragazzi: Restituisco · tutti i sassi Che han tir-ato sui miei passi. BibliotecaGino Bianco
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