Pègaso - anno II - n. 2 - febbraio 1930

220 D. Oinelli Poi era stata presa da Ulll,a, violenza persino benefica tanto era al di 1là di quainto potesse sopportare, che l'aveva distesa, le aveva a forza aperto la bocca, e dalla bocca insieme oon le urla, era uscito tanto male; e l'aveva laisciata spossata, di,sfatta, m,a, libera.ba , a. rasc1ugarsi la frolllte impe:rllata di suc-Vore cliaccio oolll la mano c osì legger,a che pareva di ullla morta. Era entrata allora, tutta affanno, l'Angiolina. La Fosca l'aveva guardata colll g11i occhi oompassiolllevoli di ullla besti.raferita e aveva chiesto con un fil òì voce, come •se stes,se per addormentarsi: - La– sciatemi stare, non voglio nessUlllo. - Ma non aveva detto altro. Il bambino della Fosca, scalzo, in oamicia, s'era r8.llllllfochiato iJn Ulll canto con la faocia nel muro e le mani tSugli oreochi. - Vieni, Ettore; -1' Aingiolina lo prese per la mano, lo condusse alla ,scaJla: - vai dalla Mariett,a, è levata anche lei. Era rimasta nel mezzo della stanza, zitta, senza fare un passo verso il letfo, sinché inon aveva vLsto la Fosca stringersi e raggran– chiarsi per ratrtenere un altro urilo di dolore. Allora l'aveva aiutata a ,sollevarsi, stringendole i polsi sfo.o a farle mai.e. La Fosca ila guardava oon gli oochi .spauriti che si aprivano sino illl fondo alle pupille, e parevano soem.dere iJn giù sino alle radici dell'essere. Poi .si buttava giù iin un gran rilassamento, e si lasciava •andare a rra– mentarsi.: - Lasciatemi morire da me, 11asciatemi morire ! Morire, morire .... Perché •anche l' Amgiolima pem.sava a morire ? Si era ,sentita mancare e aveva cred,uto che fosse dalla pietà di quella poverina; ma non era .per quello : qualche oosa avveniva den– tr,o di lei : il cuore si fermava e s'affrettava fino a mozzarle il fiato; e quando rallentava e irwlllbatteva più, ecco, sì, oome ora. Essa si sentiva illl.vadere da un benessere tepid'o, da un abbandono completo, serem.o .... ma bisoginava destarsi, per non andar via di sé, per lllOlll cadere in terra.. Dovette cercare una seggiola e mettersi a sedere. Da ragazzetta, dopo la cresoonza, rre era successo di sentirsi male a quel modo, m.a erano tanti alnllliche nolll aveva più lllulla. Allora le avevano detto che era male al cuore, di non strapazzar,si, d'i non eorrere, di non farsi pena delle cose; di pigliar tutto OOlll train– quillità. Ecco perché pensava a morire: le aveva.indetto che sarebbe morta di quello, di male aJlcuore. ~a era stata tamti anni bene; se n'era dimentieata. · Ora che se ne rendeva oolllto, già da qualche tempo av,eva quell'agitazione, quell'angoscia nel petto, ma mai come stasera. Però, ora, bii,oginava distrarsi, e fare quel p,oco che poteva per quella disgraziata .... E non aver la forza di alzarsi, di muovere Ulll dito! Si sentiva andar via; dove andava ? AJllora fece una risoluzione, richiamò a sé le forze, ulll attimo: « Santa Maria benedetta, non mi fate morire ora. La&'iate che aiuti que– sta poveretta, ora, Santa Madre di G-esù >>. Da dove le venivano BibliotecaGino Bianco

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