Pègaso - anno II - n. 2 - febbraio 1930
Oinqu~mila lire 217 - Ah, no ? E dove li hai presi i denari ? È tutta roba mia! Ma Tito lllOn poteva sentire. · A11ora Felice l',andò a dire all'Angiolina. Oollllei ,si poteva sfo– gare. Ma per casa nolll c'era: non c'era nessuno. S'illlquietò. Doveva essere in chiesa, la bacchettona, Ila fa111nullo1I1a. Ohe ne faceva. di quella dolllna, che quam.do ne aveva bisogno non la trovava mai? Mangiapani, tutti..,. si dkeva pens:a1ndo ai denari che scemavam.o. La voglia d~ t:rovar l'Angiolina si acuì sino ano ,sp,asimo; per trat- tar la male, ,per farle del ·male.... ' L'Angiolina ·appari su dal campo. Portava una g,rain paniera di pammi lavati; doveva esser ulll peso grave all'erta; aveva il dorso chilllo: pareva di poterle contare Ile nocche della ,spillla dor,sale. Era· dimagrata l'Angiolina, e aveva l'affanno a s,aliTe, ma lei diceva che d.'esta,te dimagrava sempre. Félice avrebi_bevoluto chiamar qualcUIIlo per mostrarla a dito: - Guardatela ; paire runa serva. È una .serva. Come avrò fatto a sposarla? Io nolll me 1I1e giovo! - E avrebbe pestato i piedi dalla rabbia. Dietro all' .Am.giolilll'a veniva la :Marietta tenendo [·a piccina per mano : avrebbe ·aiutato a, stendere i panni al sole. - B3imbilni di poveri, - pensava Felice. - Da disperati. - Da disperati - ripetè •a alt,a voce. - O lllOlll ti vergogni a te- lllere i :figlioli a quel modo ? L'Angiolina nolll l'aveva visto. Colta oosi ,all'impensata, dovette posaire la paniera in terra per rifiatare. Era vero ; i bambini avevano ormai preso non solo la vestitura, ma anche il verso, le mam.irre, da poveri ; oome lei; tra loro e il marito, nonostante il suo degrada– mento c'era differenza. Nella trascurataggine di lui ,si vedeva che, prima, era st,ato di ulll'al,tra condizione, mentre lor,o vi erano caduti lllaturalmoote, come se fossero stati sempre cosi. Felice li di,sprez– ~ava per questo, ma nel1o .stesso tempo un poc,o se llle ve11gognava. Ai figliuoli 1I1onbadava se nolll per farli chetare quandlo diven– tavan noiOrsi coll chia,sso, e lo disturbavam.o. Ma l'Angiolina nolll ci aveva oolpa: lei era una povera di nascita, e lui un benest, am.te . - Domattina li cambio - di,sse l' Angiolillla, r3Jsseg,nata. Era stata tutto il giorno a lavare lllell'Elsa, contenta: la mattina dopo avrebbe rivestito i baimbini per la Messa. Aveva pensato anche per sé, e si era rallegrata ,a lavare un vestito di oombri a dadini bia,nchi e rosa che avev,a da quam.do era rundata .sposa, e che non era scoloTito punto, t ,am.to era roba buona. Felice riprese, spregio.so : . - LasciaJli stare oosi. Solll vestiti oome oonviene a quello che SOlllO. L'Angiolina riprese lentaimente a salir l'erta. Ma Felice si ram- mentò di avere altro da dirle : - A propos,ito ; lo sai chi ha ricomprato l' Acquaviv·a ? BibliotecaGino Bianco '
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