Pègaso - anno II - n. 1 - gennaio 1930
54 O. Lina,ti al centr,ò, iinterroriti, mehtre le lampade baluginando tempesto– samente sotto le diaoce fola,te che irrompevano dalle porte accre– scevano COIIl aJlternative di sprazzi e di buio la disperaziOllle di quella .scena diabolica. Fu in questo tumulto che Ilario si avanzò. Si avamzò intrepido con la forza della sua fede, con la par-ola del Signore nel cuore, e arrivato alla tavola presso alla quaile stava frate Annibale eol cappuccio tirato in sugli oc,chi e apparentemente as,sorto nelle sue orazioni, a lui si avventò e inopinatamente gli .strappò il cappuc– cio all'iné1ietro. Un grido d'orrore si ,partì da tutta la sala. I frati pa.z.zi di spavento indietreggiar-ono mentre frate Annibale sprofo ndava g iù oome inghiottito da,l s,uolo che si era aperto sotto di lui in una voragine di fuoco : ma non prima che gli astamti avessero rico– nosciute in lui le t6rtili corna e le adunche fattezze del Nemico. - Satana! Satana! - urlarono i frati, i gomiti sul viso, stretti contro il muro. Ma poi a poco a poco tutto si calmò. Il terreno si rattoppò come p,er incanto, si diradò e scomparve la nuvola di fumo, e di quell'orrida visione non rimase che un lieve odorino ,di zolfo, che poi ,dileguò amch'esso fugat•o dal fumo dell'incenso. Le feste che i buoni frati fecero aid Ilario! Neanche da ima– ginarsele. Egli era stato il loro salvatore, aveva smascherato -ill falso frate, liberato il convento dalla peste dli Sartana venuto ad attrarre le anime pie raJllepeccaiminose delizie dell'inferno. Sic– ché tutti volevano trattenerlo per onorar1o e· festeggiarlo più alla grande, ma poiché Ilari,o non era uomo di paroile ma di fatti, li rilllgraziò e preso commiato dal buon Priore volle riprendere senza indugio il suo cammino verso casa, carico delle benedizioni e dei doni del Colllvento. Fu cosi che dopo di aver trottereillato per ancor due giornate buone arrivò alla casa di quella veùova che abita,va IIlei ,pressi di Albruno. . Appena videro fermarsi il muletto all'uscio e scendeme Ilario, le ragazze gli uscirono incontro ansiose. - Ebbene, galruntuomo? avete :par!lato col Signore? Che vi ha detto? Che ci colllSiglia di fare? · ,- SHenzio, ra,gazze, che parlerò con la mamma. Fini di legare in ,pace il muletto al tronco di un alber,o, poi si volse alla vedova che sopraggiungeva in quel pulllto : . - Ah comare mia, valeva proprio la pena cli disturbare nostro Sig1I1ore. - Ebbene? - Il Sig1I1oremi ha detto di raooomand'arvi di portare le vo- stre ragazze a messa grande. BibliotecaGino Bianco
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