Pègaso - anno II - n. 1 - gennaio 1930

\ Le pianelle del Signore 45 tivi i!Ilt~ressi. Le barriche dl!l Signore non fallisooJi.o mai. NOIIl aver timori ~ sorta, aindrò io stesso dal Signore e otterrò da lui la re- sti tuziont del IIlostro danal'o. · La donna ,scoppiò in 11111'aspra risata. Ma anche aJllora, nono– stante le sue proteste e la ,sua fiera illldigmazione, nulla ella poté contro quella granitica fede di Ilario, perch,é, detto fatto, il giorno di ·poi; di buon iillaittino, preso oon sé 11111 mantello e una bisaccia, Ilario abbracciò la ,moglie e ,si mise in cammino alla vo11tadel Samto Crocifisso di Lucca, per riavere il fatto suo. Camminò, c-ailllIIlii!Ilò ungo il mare turtto quel .giorno e il gi-0000 di poi, fidente nella m€ta, animato dalla sua fede, ch'era semplice quamto grainde. Si era allora aJlprincipio di primavera, le ,siepi met– tevano i primi germogli e im. quelle dolci giornate marine il C3/Ill– mino del buo111 ·uomo veniva di OOIIltiamo rallegrato dal canto degli uccelli e da morbide folate di brezza spira,nti dal mare. La sera del terzo giorno lilario entrava in U111a terricciola piut– tosto brulla e soonsolata e ,siccome sino allora aveva .pa,ssate le 111,otti alla serena, per riposarsi un pooo meglio deliberò di amdar a chie– dere ospitalità in :Ullla casa d[ conta.diini che vtde ,sopra un pog.gio, a destra della strada. Aveva q uesta casupola 11111' aia da una parte e un va.sto agrumeto tutt'in g1.ro, ciJntato da un belila muraglia nuova. - Buona g·oote, - fece Ilario affacciandosi ,alla cucÌlila della casa dove un uomo e una don111a stavruno cen,aJJ)do coi loro :figlioletti, - avreste da darmi U111 po' d'alloggi:o per stanotte? L'uomo :fissò la figura st3inca e polverosa dJel viand3inte, poi, dopo aver scambiata un'-0cchiata oon la moglie, rispose : - Là, entrate con la pruce dli Dio .... Chi vi mrunda? c•hi siete, dove andate ? lilario, fattosi avrunti, r3JCoontò camdtdamente la sua -storia, concludendo ch'era diretto a Lucca a riscuotere un oerto credito da nostro Signore. · - Ma oome ! - disse l'ospite. - Voi siete in relazioni d'affari con nostro Sigmore ? - Se lo -sono! - esclamò Ilario deponendo la bisaccia sopra uno ,sgabello. Lo ,sono t3Jnto che gli ho ,dato tutto il mio damaro ed egli ,deve restituirmelo ·al cento per uno. - Ma, che fortuna! - esclamarono i due oont3iditni ridendo. - Chi direbbe, eh, ooi tempi che corrolllo si avesse a trovare Ull1 pia- gatore cosi alla grande ? . _ :m una pl'omessa dell Sigmore, - fece Ilario, - e se il Siginore non tenesse la parola sarebbe la :fi!Ile del mondo. L'ospite vedood'o la sicurezza di Ilario non volle discutere oltre e pensò che, a buo111 00111to, avrebbe potuto trarne qualche profitto per sé. Così lo fece p~trtecipe ,della sua cena e lo i111vitò poi a cori- BiblÌotecaGino Bianco

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