Pègaso - anno II - n. 1 - gennaio 1930
Georges Sorel .37 niente di grandle, senza l'intervento d'immagirni vivael!ssllille, che assorbano tuUa la nostra attenzione>>; a questo ufficio risponde bene lo sciopero generale (p. 168). Questo ,sarebbe, du:nque, una specie di manovra ipnotica, o, se ,si preferisce, una di quelle bevande ine– b1·ianti che si davainò ai guerrieri irnnanzi al oom:batitimeinto, o arn– che ai co1nd:a,nmatiinnanzi al sup,plizio. Le Considerazioni haam.o tutto un paragrafo (il 3° del oop. IV) dedicato ad esaltare l'oscurità e il m1stero coone èssenziali nelle ,scienre, rnella religione, 111elll'arpe, nena morale, 1I1el diritto, rnell'econo:mia, infine nel socialismo., <C cosa oscurissfuna )). E il socialismo del Sorel era misterioso d'avvero. Ora, c'è u111a elasse di per,sone, che assume a suo oompito, - colil esito, si capisce, divel'lso nei diverisi rasi, - queHo di chiarire i mi– steri, di definire le idee e le relaziolili, di tessere dimostrazioni, di .caJlcolare il pro e il oontro, gli sforzi e i risultati: Ìln runa parola, di ragionare. Sono i cosiddetti intellettuali. Era 1I1aturaJleche l'apo– logeta entu,siastioo di UlIJ.amorale e d'ulila politica a base dli .slancio . iri-i:flesso, di lotta senza teI'ifiline, di eroismo .programimatioo, di sa– crificio senza sòopo, di « oscurissimo mistero )), dovesse riguardare .costoro come i nemici peggiori. Aooa,nto al punto fisso della morale eroica, 1110n è meno fiis.so ,in trent'oomi di «variazioni>> soreli,rune, l'abborrimento degli intellettu:aJli. Questi ,sono per lui «ideologi)), .cioè oost:vuttori d'idee ,astra,tte, vagheggiatori di'ideali privi di ri– sp01I1denzacolla realtà. Ma, oltre che ideologi, gl'i1I1tellettuali erano .ai ,suoi •occhi trafficarnti, gente che OOJinpavadella penna e cercava magairi di arriochirc:ùsi. Pare ch'egli non riflettesse mai, che, in :fiin dei conti, nolll ,si può isitabillire per rego,Ia che di oose dell'intelli– genza debbruno occuparsi solo quanrti abbiano uaia rendita russicu– rata per viver-e. E poiché questo impiego della pen1I1a,o deUa pa– rola, è particolarmente largo in regfuni democratici carne l'Atene di Oleone o la Terza Repubblica fram.cese, - regimi di a,ssemblee, di elezioni, di discu,ssioni d'ogmi genere, - il Sorel associò nei suoi -0òi gl'i1I1telletituali e la democrazia. Già nel Procès de Socrate egli rimprovera alla sofistic,a (e a So– .craite) di avere introdotto in Atene la distinzione fra la gente colta ~ l'inoolta, e attribruisce alla filosofia il fallimento del['opera di Demostene. Nella Ruine sono l'ideologia cristiana e l'ililtellettua– lismo dei Padri d~lla Chiesa greca a, esser fatti responsabili della rovina dell':iJmper-oromano; ed è chiarito espressamente che questa parte malefica non è imputrubile al domma criistialilo specifica,mente oonsiderato, ma è propria di tutte le ideo1ogie (p. 38). Nel descri– vere, anzi, e riprovare le oostruzioni intellettualistiche dei Padri _greci, il Sorel va tarnt'oltre da far sorgere il dubbio ch'eg1li abbia rm po' confuso la teologia dii Basilio e dei due Gregori oon la scola– stica del secolo XIII: il che poi non farebbe meraviglia in UIIl'opera in cui ,si rimprovera anche con insistelil~a. al cristiarnesimo di a.vere BibliotecaGino Bianco
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