Pègaso - anno II - n. 1 - gennaio 1930
Stampe dell' Ottocento: le inglesi a Firenze 21 ghiotto animale che aveva fwtto tanto r1dere ed era stato sì buon compagillo delle lunghe giol'lllate era ghiottissima, :finivamoper man– dar giù coill essa anche ill dolore. A l\farzo compariva il lillo nuovor quello piccino, e la storia ricominciava. Ma per persuadere Sinagoga non v·alsero le proteste dei garzoni e si dové mrund'are un domestico ufficia1meinte ad invitare il lillo, che la volta ,seguente era il rprimo a grugno ritto dentro i .ferri del cruncelllo, urlante d'impazienza per entrare, e giunti i domestici si buttò ,dentro a precipizio dandosi •a far salti e capriole sull'erba alta e strillando per la coilltentezza. Quam.rdogiunsero le signorillle quel giorno la ragazzina corse lorò incontro col lillo, al quale fecero gran festa per iscusarsi di averlo fatto soffrire; e la pastora mostrò loro tutte le _abili-tà,sue e della bestia oolla quale, una volta aizzata al giuoco, si rotolava ilil terra facendo -acrobatismi e CIDpriole ; e tirandosi su le sottrune mostrava alle signorilile le ga,mbe piene di morsi e graffi e lividure, che l'animale le produceva nella giostra. Le sig·norine pareva1110beate, non ci ma1I1cavanu~lla, e 1I1e gioivano senza ritegno. Ad un certo momento veniva portato al Ullo UIIlcatino grande colmo di frutte ~ verdure ,squisitissime im– pastate con fariiila di prima qualità, leooo:rnìe che ,quello nolll aveva mai sperate neppure in sogno; e ci :fiiccavadentro il grug1I10fino agli occhi, ogmi tanto tirrundolo su come una tromba per ba,ndire all'uilliverso Ila sua gioia; o èl!omandandosi, fiutando i1I1 alto, s'era sempre in terra e non in cielo addirittura; :finché noill aveva :finito tutto e lucidato il recipiente. Questo ospite che faceva trunto onore all'invito divenne il beniamiiilo anche delle dame; volevano carez– zarlo e ruzzarci un pochino anch',esse, e vederlo ruzzare; e prese a questo modo tale possesso dell'ambiente che uilla v•ol,ta,aizzato dalla pastora divenuta audacissima, buttatane UIIlain terra e messosela sotto la prese a ruzzolare come faceva co!Il essa, strappandole il vestito edJ arrivamdole un morso in una coscia fra le risate dei ra– gazzi. Corsero i domestici alle grida, e le signore scomparvero in confusione. Da quel giorno noill riposero piede 111ella villla né la i!Il– traprendente pastora, né il suo allievo più ililtraprendente. E saputo il fatto Sinagoga la mina.ociò col ba,stoille alzato, e quelJa per la rabbia d'esRere esclusa disse che le piaceva p,iù d'an– dar sola c,ollporco che da quelle scimmie delle signorine. A sigillare questo amore venne un anillo a Firenze per trascor– rervi l'inverno la più illustre di tutte le do111ne di'I111ghiltema: la Regiiila. Dopo una prima delusione inevitabile la citta;diiilanza si dimo,strò sodisfmttissima della sua ospite, e !l'ospite a sua volta sodisfattis– sima della città; tanto che ci ritornò sempre durante l'i111vernoper lu111ghissimisoggiorni negli ultimi amni della sua vita. La delusio111e BibliotecaGino Bianco
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