Pègaso - anno II - n. 1 - gennaio 1930

8 .A. M omigliano Assai meno laconica è l'indioo-zione del Manzoni per il finale del Cap. 933: don Abbondio è arrivato al castello dell'Innominato e questi, con volto sereno, lo aiuta a scendere dallla mula. Qui il testo era già ooa guida così espressiv•a per 1'a pittura della fi.so– nomia di don Abbondio, che il ,Mam.zo ni1I 1onaveva bisogno_ che d'indicare la posizione delle figure: D. A.bb. a cavallo, chinato verso l'innomrinato, ohe tiene il morso e la staffa 1 ). Don Abbondio lascia il castello ; il ritoooo è meno tribolato che l'andata, ma« non è neppur esso un viaggio di piacere», sopra tutto per quel vizio della mula di camminar sull'orlo del «salto» o, come pensava d!o:nAbbondio, del precipizio. « Dove la strada era sur un riia,lto, sur oo ciglione, la mu1la, ecc.>>; e il Mam.zoni di– segna: Un dirupo alto, colle due figure 2 ) piccolissime in cima, ovvero le due figure più grandi, e il dirupo appena accennato, a scelta dell'artista. Net prim o caso s'avrà a fare anche la lettiga, e· l'innominato, dinanzi a D. A.bb. 0 3 ). Oolll il primo suggerimento,. quello seguito dal .disegnatore - che questa volta fu il D' Aze– glio -, il Mamzoni sacrificava. l'Innominato a don Abbondio, ri– ducendo la figura grandiosa del convertito alle proporziOIIli me– schine che egli, per forza della situazione, doveva dare al povero curato. Nell'alternativa che egli pose al disegnatore si può forse· illltravvedere il dubbio che non convenisse dare come motivo con– duttore della vigmetta la .piccola figura .spaventata di don Abbo:ndio. Il ciardinale va a visitare il paesello di Lucia, i oontadini gli vanlllo incontro, preceduti da dolll Abbondio, « uggioso in mezzo, a tanta festa>>; spoota il cardinale, la turba si affretta verso di lui alla rilllfusa, e do1I1Abbondio, « dopo ,aver detto, tre e quattro• volte: 'adagio; in fila; cosa fate?' si volta indispettito; e segui– tando a borbottare : ' è mia babilonia, è u1I1ababilonia', entra in chiesa, illltanto ch'è vota; e sta lì ad aspettare». Il Manzo1I1ipre– scrive : Fuga di case contadinesche, ornate come nella descrizione,. e in cima, arqo trionfale: al di fuo ri la turba col cardinale in mezzoj al di dentro del villa.ggio, D. A.bb. solo ohe torna indispet– tito 4 ). ~che questa, come tante ailtre volte, il motivo del qua– dretto è 1solafo con un ,sorriso giocondo, come se i1lMaIJ.ZOIIli ad– ditasse la not 1 a caratteristica, la nota centrale della scena che egli ha ·descritto. Il Golilin eseguisce, fedelissimo al solito : dkm Ab– bondio, illldispettito e scontroso, si stacca i~ primo· piano sullo• 1 ) Foglio 28; cfr. l'illus~razione a p, 446. Alle parole riportate seguono queste– altre: Oosì corretto nei testo, perché il testo del 'Z7, che il Manzoni non aveva ancora finito di correggere, non parlava di « morso » e di cc staffa», contrariamente– a quel che si legge nel testo del '40. 2) Don Abbondio e l'Innominato. 3) Fogl,io 29; cfr. l'illustrazione a p. 453. 4) Foglio 30; cfr. l'illustrazione a p, 479. BibliotecaGino Bianco

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