Pègaso - anno II - n. 1 - gennaio 1930

Il Manzoni illustratore dei « Promessi Sposi >> 7 matita i111 parec1:;hi momenti ,del colloquio con il padre pr,ovindale, e, coo una didasealia di fam.tastico umorismo, alla frase: « Lei ved:e; siamo una casa, abbiamo attill1'enz.e .... )) : Una fila di signori vari d'età e di sesso, a schizzo 1 ). Come se ,dal cervello orgoglioso del conte zio. si svolgesse una processione fastosa e :ùmponente, e questa sfilasse, tenendolo iin rispetto, dinrunzi ~l padre provi111ciale. Lo sohizzo del Gonin :non è gran cosa - appena si nota qualche -cavaliere tronfio e ridfoolo - : ma l'idea del Manzo!Ili di tr,adurre 111ellamaestà d'una sfilata d,'i 1I1obilo111i ia vanto del conte zio, di dar corpo a quel V3into, è così ,spollltruneae bizzarra, che basta da sola .all'effetto, e lai mediocrità dell'esecuziollle non disturba. Più serie sooo due didascalie che si riferi,scono alla veochia serva dell'Innominato. Il capito1lo 20° si 1:;hiude colll l'illldicazione d'u111ascena che deve illustrare queste parole: « Tu vedi laggiù quella carrozza! -,- La vedo, rispose la vecchia, cacciando avanti il mento ·appuntato)) : Le due figure a 1ma. finestra che oc·cupa quasi tutta la vignetta) o se par megUo) le due figwre sole) senza cenno .di finestra 2 ). Il Gonin i111quadròle due figure. ,nena finestra, e ub– bidendo all',evidente illltenzione del Mrunzoi11i,accentuò la bazza della veochia. E meglio fece traducendo l'istruzione per la vig1netta seguente: Iniziale del Cap. f1. La vecchia in lettiga) colla faccia allo sportello 3 '), poiché diede alla gri111tadella vecchia Ulll'espres– siollle aggressiva e iinac:idita, facendo tesoro - con ulll'intelligenza e Ullla diligenza iinsolite - ,delle parole con cui il Manzoni avevai ,chiuso il ritratto di quella s•erva di bravi: « E colei, disturbata nella pigrizia, e provocata nella stizza, ch'erano due delle sue pas– sioni predomiinanti, contraccambiava alle volte ·que' complimenti colll parole in cui •Satana avrebbe ric,onosciuto più del ,suo illlgegno, •Che illl quelle de' provooatori )). Siamo oramai al ratto e a.Ila ,conversione d:ell'Innominato. Qui, -oome si ,sa, torna illl scena dion Abbollldio, e in aJlcune delle scenette più lepide del rom0inzo. Lo scrittore le indica tutte al disegnatore, per lo più senza oommento. Ullla volta dà un'indicazi,ollle, ma seeica, -senza lasciar trasparire le sue in telllzioni riguardo al modo di in - terpretar la scena. Federigo prega don Abbondio di fare che il -curato del paese spedisc,a « un uomo di giudizio )> a ceooare Agnese ; «' E se andaissi io!' disse don A-bbondio. 'No, no, voi; v'ho già preo-ato d'altro,' rispose il caridinale >>; il M-anzoiiliruggiunge, come istr~zione: Due sole figwre 4 ), e' nolil dice altro. E il Goiilin noil1ne -cava llliente di buono. 1) Foglio 23; cfr. l'illustrazione a p. 368. 2) Foglio 25; cfr. l'illustrazione a p. 392 . .a) Foglio 25; cfr. l'illustrazione a p. 393. 4j Foglio 28; cfr. l'illustrazione a p. 436. BibliotecaGino.Bianco

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