Pègaso - anno II - n. 1 - gennaio 1930
Il Manzoni illustratore dei ~ Promessi Sposi » 5 piéni di civiltà))), e più oltre, incalzando gli avvenimenti, verrà fuori aperta, spassosa e beffard'a oome quella di Ferrer (« Giudizio,. _giudizio ! >> gli sussurrava il inotaio dietro le spalle : << il vostro •Olllore; l'onore, figliuo1o ))), quest',arte 1I1el10 sfumare di luce quelle pene dell'uomo .. delila legge, nell'incisione nOIIl si avverte affatto. Il suggerimento più fiu,e il Moozo,ni lo diede al termilile di questo -episodio, quam.do, stretti i birri Re,nzo e il notaio dalla folla mi– naccio.sa , quella p overa vittima dei sediziosi e del terribile can– .zonatore ,si storce ,per sgusciar fuori dlallla calca,. studia tutte le maniere di oomparire un estraneo, « e risooliltrandosi a viso a viso COllluno che lo guarda fisso, oon un cipiglio peggio degli altri, lui, ,e,omposta la booca al sorriso, con Ull1 suo fare sdocoo, gli domanda,: 'cos'è stato?' 'Uh corvaccio!' rispose oolui >>. lil Mam.zoni, ripor- trundo le ultime ~rasi 1 ), aggiunge: Le d1ie teste sole; entrambe col cappello 2 ). P.arolle che isolano il quadro e fanno l'effetto d'una lanterna. proiettata sulle due facce in cui ,si riassume e rj_srplende il 001I1trasto della situazione. Forse inoll1 c'è in tutto il mam.oscritto una frase che rivel_i un così sicuro intuito ,d'artist,a. Notwte quei cappelli, che concentram.o sotto la lor•o ombTa la luce grottesca dli ,queill'inoontro. L'esecuzione del Go1I1inè medioore: la faccia del IIlotaio è dipinta. d'una pena generica, senza i riflessi dell'ar.guzia manzo111iana; quella del popolano è ,più espressiv•a, ma, mancam– ,dole l'aiuto della fisonomia del notaio, non produoe che un mezZJo ,effetto. U111 altro ep1sodio di quei giorni agitati: Renzo all'osteria di Gorg•o!l1zola,e il mercam.te redluce da Milano. Siamo allla fine del -capitolo: Renzo, illlqnieto, n on vede l'ora d'andarsene. Il Manzoni dà Ull1 tema ché, dividendo i pers,0111aggin due gruppi e metten– doli, ill1 certo modo, ill1oontrasto, riassume il soggetto di quelle pagine: Finale del Oap. 16. A itna G'imadel desco) Renzo che salda il conto). aW altra il mercante sed1tto) colla brigata intorno) e uno ,che dice: Io? etc. 3 ). Le parole troncate ·sono quelle delll'avventore che, se si .fosse trovato a Milano, sarebbe tomato subito a casa : « Ho moglie e figli ; e poi, dioo la verità, i baocani ,non mi piaccio– ·1110 )). Bel motivo di vignetta sililtetica, che richiamava l'attenzione .sulle angustie di Renzo, ,sul merca1I1te ben p e 111 sa 111 te, suJl cit– tadino rp a e i fico , e rievocava di soorcio tutta la fisonomia di ,questo capitolo i,n cui riecheggiano con tanta accortezza di spirito -e d'arte gli avvenimenti raocontati in quelli che prooedooo. Ma 1) Noto una volta per tutte, che il testo citato dal Manzoni non è ancora ,quello che comparve poi nell'ed;i.zione del '4-0; io invece, per comodità del lettore ,che voglia fare qualche riscontro, cito, per lo più, il testo del '4-0. 2) Foglio 20; cfr. l'illu.strazione a p. 3{17. 3) Foglio 21; cfr. l'illustrazione a p. 324. BibliotecaGino Bianco
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