Pègaso - anno II - n. 1 - gennaio 1930

Il Man~oni illustratore dei << Promessi Sposi>> 3 cessarie, avrebbero trovato inella scelta che il Manzoni faceva dei motivi da illustrare uin'ottima guida per tradurre i111 immagini la :fisonomia poetica del romamzo. II. LE DIDASCALIF. INEDITE. . Prima di commentare questa parte, che è la meno appariscente e la più importante del manoscritto, sarà bene mettere sott'occhio ai lettori le llmee inedite in cui il Manzoni sug,gerisce ao-li artisti l'esecuiio111e de!l tema ,proposto. 0 È mutile insistere su f.rasi generiche oome vignetta del fronte– spizio) intestazione) iniziale) finale dlel tal capitolo, veduta di Lecco e di altri luoghi, ritratto di D. Rodrigo o del gran Oondè o di altri perso1I1aggi storici o Ìlllventati: basti ricordare che nolll c'è quasi illustrazione che ·no111 sia stata prescritta da Alessandro.- Mi fer,mo invece sulle frasi che indicano una precisa intoozione deillo scrittore e oostituisoono oome un'interpretazio1I1e, un com– mento del passo, e ne ,sottolineano lo spirito. Qui si osserv,a subito che il ,Mamzoni aveva una chiara coscienza della·,suggestività pit– toresca, dell'arg,uzia bizza.rra del suo cwpolavoro, della propria forza di macchiettista e di caricaturista. I dh;egnatori di quest'edi– zione avev·ano dilllanzi un gralilde maestro di c-omicità e avrebbero potuto fare dei Promessi Sposi almeno Uilla galle.ria di bei quadri caratteristici e comici. Il Mamzoni talvollta, descrivendo fugace– mente il tema dlell'incisiollle, fa come uno scorcio lepido della scooa raccontata nel romamzo, ne chiudle in due parole 110 ,sp,irito, per chi lo sappia mtendere. Anzi, nella prima di queste indicazici1I1i,lo spunto che lo ,scrittore aveva appooa illluminato oolorendo arguta– mente qualche parola del contesto ragiolilativo, divent•a una mac– chietta e Uillacami;onatura. Nel riassunto psioologioo della vita di don Abboodio il Manzoni aveva scritto che il pavido curato, avendo vicino ,persone che « conosceva ben bene per incapaci dli far male)), poteva con ,quelle sfogarsi e << cavarsi anche lui la voglia d'essere u IIl p o ' fa ill t a s t i c o , e di gridare a torto. Era poi u111 rigido censore degili uomini che non si regolavan come lui, quando però la censura potesse esercit·ar-si senza alcuno, anche lontano, pericolo. Il battuto era almeno alme1I10 u111 imprudente; l'ammazzato era sempre stato un uomo torbido .... >>- Ai disegnatori dà senz'altro il tema: Don Abbondio ohe disputa 1 ). Il confronto fa vedere nelle poche parole discretarrnente rilevate.del testo il profiJlo che l'autore 1) Foglio 2; cfr. l'illustrazione a p, 24 dell'edizione I Promessi Sposi, Mi– lano, dalla tipografia Guglielmini e Redaelli, 1840. BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy