Pègaso - anno II - n. 1 - gennaio 1930
OH. Du Bos, Le dialogue avec André Gide ecc. 123 con l'invocazione a un'inquietudine non più fine a se stessa, che torni a sconvolgere la vita e l'arte di Gide, - perché quel giorno « il n'est rien que son reuvre et sa personne ne nous puissent encore apporter ». · Il libro del Du Bos, ramificato e frondeggiante fino all'incredibile non è tutto qui; ma dovendo fermarci a questo punto dirò che ritengo i~ gran parte accettabile, anche da chi non condivida· la certezza confes– sionale del Du Bos, la diagnosi ch'egli ci offre. Particolarmente felice mi pare la sua analisi dell'ultimo Gide, il « Gide strumentale», quello degli altissimi «esercizi». Le parti che si riferiscono invece al Gide « vocale>> per esempio a quello dell' Immoraliste che il. Du Bos tiene in . altissimo conto) appaiono meno in fuoco nel libro~ del quale formano quasi solo un preludio, e comunque riesiono meno accessibili a chi non abbia sortito dalla nascita il senso della tradizione· francese. In ogni modo il libro del Du Bos resterà essenziale sull'argomento. C'è un di più, un'esuberanza di note periferiche, un touffu insepara– bili dalla presenza della passione e dal fatto, importante, che il Du Bos non poteva contentarsi stavolta di incidere su minuscole superfici; ma l'amore della verità non viene mai meno in queste pagine. André Gide rimarrà senza dubbio fra i grandi artisti (se non forse tra i grandi poeti) della nuova letteratura francese. Il Du Bos ne è ben convinto, e in nessun luogo del suo libro, anche dove le restrizioni più s'affoltano e pesano, ci fa dimenticare che anche di Gide (come nell'Edouard dei Monnayeurs) « rien n'est si attachant que sa fuite >>;e che « lui-meme, pour le comprendre, il faut l'aimer ». EUGENIO MONTALE.' Anthologie des Essaystes Français contemporains. - Kra, Paris, 1929. Fr. 30. Anche questa terza Antologia dell'Editore Kra, che raccoglie i « sag– gisti» contemporanei, è dovuta agli stessi anonimi compilatori delle due precedenti Antologie, dedicate rispettivamente alla «poesia» e alla «prosa». Il criterio con cui è stata redatta, ossia quello di certo esprit moderne, a cui tutti, più o nieno, gli autori prescelti s'ispirereb– bero è in sostanza il medesimo che si rivelava nelle altre due raccolte . . Per ~oi, che guardiamo le cose a debita distanza, si può riassumere in una predilezione spiccata per le idee e gli uomini « di sinistra», inten– dendosi tale qualifica in senso largamente culturale piuttosto che po– litico. In che cosa poi precisamente consista tale espr it mode rne, e quali sieno i suoi caratteri distintivi, gli Anonimi non ci dic o.no. :utt'~l più ci lasciano intendere ch'esso ha cpminciato a soffiare negh anm sue~ cessivi alla guerra, se consideriamo che la 1:1aggior parte d_egliautori raccolti sono giovani, e che gli stessi anziam - !3end~, Alam, Valéry, Gide Suarès - hanno tutti svolto la loro magg10re mfluenza dopo la guer;a. Mentre la prima di ques~e Antologie f_aceva risalire al_ padre Baudelaire la nascita della poesia moderna, 11 moderno essai date- BibliotecaGino Bianco
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