Pègaso - anno II - n. 1 - gennaio 1930

112 F. TRABAUDI FOSCARINI, Il pensiero di Oarducci fuggitivo : quel « pallido viso di Nicolò Machiavelli » tra la folla, 'in– credulo. Ecco, sotto la voce Savonarola, io avrei voluto trovarci que– ste parole e questo contrasto. Ho detto che i giudizi, nel Carduccj_, val– gono meno che i moti dell'animo, di consenso o di dispetto, e le im– magini. Quei moti e quelle immagini andavano ricavati dalla sovrab– bondante ope_ra carduccian.a, e collocati al posto giusto, con giusto risalto, al resto bastando precise e rapide indicazioni. Un indice deve, un po', portare dentro ordinata un'antologia; dev'essere, per cosi dire, distribuito in piani. Qui l'antologia non c'è; e tutto è sullo stesso piano. Ha fatto bene la Trabaudi Foscarini, nella prefazione, a ricordare le parole di Bontempelli: « la prosa carducciana è una selva im– mensa .... ». Ma dov'è andato, in questi volumi, il ricco di quella selva e il colore? O, almeno, l'ombFa di quel colore e di quella ricchezza? GrnsIDPPID Dm RoBEJRTIS. Studi pascoliani, a cura della Società Italiana Giovanni Pascoli. - II. - Zanichelli, Bologna, 1929. (S. p.). Giovanni Pascoli fu, come la maggior parte dei letterati italiani, professore al servizio del R. Governo ; cominciò dal Liceo di Matera pittoresca e rupestre sulle gravine assolate, e finì all'Università di Bologna, nella cattedra che era stata del Carducci. E da uno stipendio di lire annue 1728 giunse a quello lautissimo di lire 5500.... Ora, questa sua carriera di funzionario governativo si può desumere con ogni esat– tezza dallo Stato di servizio ch'egli compilò di proprio pugno per il Ministero, e che vediamo riprodotto in quattro nitide pagine di fac– simile nel secondo volume degli Studi. E nella rubrica dei « Titoli accademici ed Onorificenze», troviamo, fra l'altro, due note che sono caratteristiche dell'uomo e della sua insieme gentile e scontrosa urna-. nità: « Socio di alcune accademie delle quali taccio, non avendo fatto ancora nulla per esse o in esse». · « Donato di alcune onorificenze che' come non meritate non sento di poter indicare». , Ve lo immaginate, sotto i castagni di Castelvecchio lungo la Cor– sonna, il commendatore Giovanni Pascoli ? Di queste novità e primizie seguiteranno ad ornarsi nei prossimi volumi gli Studi che la benemerita Società Giovanni Pascoli prepara alacremente. (Ecco, non istarebbe a me tesserne l'elogio; ma tutti sanno che il merito è in grandissima parte di quel caro uomo ed egregio stu– dioso e, direi, sacerdote della fama del Pascoli, che è Gabriele Bri– ganti). E molto più potrà fare se, come speriamo, troverà più larga copi!!, di aiuti e di mezzi. BibliotecaGino Bianco

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