Pègaso - anno II - n. 1 - gennaio 1930
DANTE, La vita nuova ecc. 109 - bra di lei si riflette. Personaggio centrale del romanzo è il poeta che racconta la sua angoscia tormentosa e la difficile conquista della sua purezza. E tutto il romanzo vuol esser interpretato così (a quel modo stesso che ogni altra opera del dolce stil nuovo) come un tentativo di sottile complicata -e raffinata psicologia. Qualcosa che sta a mezzo tra la vita e la letteratura, tra la poesia e la scienza : della vita e della poesia tengon gli slanci sinceri, pur nella lor delicata fralezza, del séntimento; alla letteratura, alla scienza si debbono invece gli schemi esteriori i simboli, e, più in generale, l'atmosfera un po' tra,sognata ed astratta, nelìa,, quale il dramma si svolge, rimanendone alquanto deformato e sommerso. Solo da un punto di vista siffatto è possibile dare della Vita nuova una valutazione estetica positiva: mentre un critico «realista» dovrà alla fine riconoscerla povera ed insufficiente secondo il suo gusto; e il mistico e il « simbolista» poi escludono a 1iriori, sia pure inconsape– volmente, ogni valore di poesia. Invero la Vitq nuova non è tutta una lirica compatta ed omogenea e neppur soltanto un gioco allegorico e didascalico : è opera complessa e multiforme, nella quale la poesia vivace e calda, spesso si trova accanto ad una prosa ancora ampollosa, e squal– lida, la sincera espressione degli intimi affetti erompe con difficoltà attraverso il gergo manierato del giovane poeta ancor sottomesso ed impacciato dalle regole della .sua scuola. Cosicché non ·hanno avuto torto quei critici (tra i quali, con maggior chiarezza, il Croce) che hanno sen– tito nel romanzo qualcosa d'artificioso, d'immaturo, d'acerbo: e hanno quindi posto tra esso e la Commedia un profondo distacco. E vera– mente, se al maggior poema la Vita nuova si riattacca per l'animo religioso che già la pervade, ne è lontanissima come opera di poesia. L'arte del dolce stil nuovo, cui essa appartiene, (insieme con tutte le altre correnti della lirica interiore - amorosa e mistica - del medio evo) è sulla strada che conduce all'analisi complicata e raffinatissima, del Pe– trarca: ma la Com1nedia rimane al di fuori di questa linea, e più in alto. Occorre distinguere ancora più da vicino, nel seno stesso del libro, le parti scritte in versi da quelle in prosa. Le prime ci offrono, in confronto delle altre, U;0a rappresentazione più immediata degli stati . sentimentali che le hanno ispirate. Non del tutto immediata però: per– ché già in esse gli affetti s'esprimono secondo i modi e le formule della scuola poetica, cui Dante aderiva. Tuttavia esse furon concepite, le più almeno, ciascuna a sé .senza idea di legame e continuità con le altre, all'infuori d'ogni veÙeità preconcetta d'inquadramento sistematico. Perciò sono unite ancora per mille vincoli' alla realtà umana donde son 'mosse e contengono particolari inutili od estranei allo schema nar– rativo qu~le fu poi fissato nella prosa. La quale i~vece è st~ta i~magi– nata e scritta tutta ad un tempo, secondo un piano defimto chiaro e fermo. In essa perciò, all'atmosfera astratta e di_sottile ~sico~ogia ca– ratteristica del dolce stil nuovo, s'aggiunge anche 11proposito dimostra– tivo e didattico : cosicché essa, ed essa sola, costituisce la trama logica ordinata e compattà ma anche un po' astratta e talora pedantesca, del romanzo. Il che non toglie ch'essa contenga brani di poesia nuova (come ha notato di recente anche il Guerri, ifine giudice del libretto. dantesco): B1bllotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy