Pègaso - anno I - n. 12 - dicembre 1929
Il servitore del Diavolo 721 Bilbao seguiva la nar,razione religiosamente. Ogni tanto s'im– pettiva e 0illung-ava il 00110co.me se avesse avuto troppo stretta la eamicia. fuvece e:r,atal mente preso dal raooolilrto,immedesimato fino al punto di vedere la giraffia e l'albero colil gli occhi della mente. E l'isti111to 1-0 portava all'imitazione dell'animale, IIlonpotendo imitare l'albero. Io lo guardavo nel colilo magro e pemavo: - Veramente c'è della bestia nell'uomo. Quel pomo di Ad!amo gli andava in su e in giù, sotto una pelle rugosa e pippolitta con qualche pelo grigio; ma più che pelo, setola. E la testa rivolta in su, all'albero di Giuda Dabbak, -em frenata da due corde del collo che servivano da tiranti per rd.– portarla al pUIIlto giusto dopo lo sforzo. Anche la bocca si apriva e si chiudeva come se mastfoasse l e foglie dell'albero ormai alto nell'aria. Gli occhi di Bilbao f.er.mi alle foglie dell'albero di Giuda Dabbak, nOIIl ,s'accorgevano del ciel o, padiglione a tutti gli alberi a tutte le cose della terra. Bilbao di Camogli parlav,a tre dialetti approssimaitivamente: il genovese, il marsigliese, il . barcellonese. Ora vecchi-o non IIlavi– gava p,iù. Viveva conciando le tende iinveoedelle vele, e lavorava a cottimo : Il padro!Ile lo hanno i cani - diceva anche lui 0ome il Bar– berino. Avev a sempre paura di avere un padrolile che lo comanda,sse; quam.do aveva accomodato la teind·a a qualche sigmore, quello diven– tava l'ul timo suo nemico. Era i111vecchiatomarinaio sui barchi spagnoli, 1 aspettam.do la ri– voluzione sociale ad ogni arrivo in p-orto; e a,desso , vecchio, m oriva sperando che prima o poi sarebbe venuta, a sterminare la Borghesi,a, che lui, Bilbao, non sapev,a veramente chi fosse, ma sapeva che era la nemica. E per farle dispetto, v-olevaessere bruciato dopo morto: - La Borghesia avrà almeino questa lezione. Il risentimeinto di Bilbao ver,so di me, e verso Ed.mondo Slodre -era giustificato; per Slodre, dal fatto di essere stato lui l'ultimo padrone che aveva servito. Gli aveva accomodato le tende alla -veranda della casa, a cottimo s'intende, m_aera stato l'ultimo lavoro di quella settimaina, e per diritto, doveva essere odiato da Bilbao. E co111 me non ,aveva il suo santo, per,ché er,o amico dl'un padrolile, e per la cattiva reputazione che avevo alla Baracca Rossa. Lo stesso Giuda, il mio Maestro, non aveva più stima di me, da quando m'ero un po' emancipato, e andavo a ritroso, per mam.ìa di oontraddire. Un dire o disdire coliltinuo, da non potersi fidare d i 111ulla.Ero diventato il :ficcanaso dei dubbi, e quallldo non potevo fare altro, ridevo. Così, ridevo della gir;:i,ffa di Giuda Dabbak. E del sangue di San Gennaro che un altro 1 dottore della partita, faceva 46. - Ptoaso. BibliotecaGino Bianco
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