Pègaso - anno I - n. 12 - dicembre 1929
720 E. Pea lui ci fosse stato. Di un diluvio spaventoso in Oalclea 1 uno nella China un altro devastò l'Attica, un terzo inondò la Tessagilia, ' ed altri allagarono l'Egitto. E i deserti rimasero alsciutti, dopo che le acque si furono ritirate; i deserti furono i letti del mare. E i mari attuali oop~ono for,se a1I1ticheubertose valli, e cit,tà, e città, e città. Parlando del diluvio universale, si domandava come le tigri non avessero divorato gli altri animali nell'Arca, e non si sapeva spie– gar,e come i pidocchi e le puld non fossero arrivati in u111 anno ad infestare le chiome alla famiglia del Patriarca Noè. - E la colomba di dove avrà potuto ,staiccare il ramoscello, se gli alberi sott'aoqua dia un anno erano certo marciti? Il marina;io Bilbao che mi ,Stav,avicino si meravigliò che io ri– dessi. _Main mio aiuto venne un giòvaille austriaco, Edmo111doSlodre, che disse: -_Ha ragio111e di ridere: queste conferenze sono ridicole, e se voi credete a bocca spala.ncata a quello che dioe Dabbak, potete credere anche quello che d'ice la Bibbia, o il p['ete in chiesa. Io dissi : - E000 che qui dentro ci ,sono molti pidocchi, ma IIlon mi sento 3,111oora prudere la testa. Ecco che tutte le pia1I1tequi dentro sembrano seccate o marcite. Ma io aspetto a dirlo quando sarà primavera. - Sei un matto - mi disse Bilbao. Ma Edmondo S1odre intimò: - Sta' zitto e contentati di a,c– eomodare l<> tende. Ohe vuoi sapere tn del diluvio '? - Ho diritto di saperne quanto 111e sapete voialtri, che siete stati mantenuti a scuola dai vostri pa,dri coi nostri sudori. Io ho .accomodato le tende del tuo balcone perché tu stia al fresco mentre i tuoi operai lavorano. Tu mi hai pagato, ma non credere di essere il mio padrone adesso, qui dentro. - E i111 qua1I1toa te - disse a me - ,sei un matto; non si sa ehe tu ci venga a far,e tra noi. Io parlo con la gente positiva. No111mi curo né di un lunatico né di uno sfruttatore. A questo punto, Giuda Dabbak tronc9 la piccola rissa : - Se c'è qualcuno che vuole il contradittorio, ,si faocia av3,(Ilti ! E poiché nessu1110si faoeva vivo, Bilbaio cominciò a bruttere le mani, e gli applausi divennero generali. Giuda Dabbak ripr,ese a parlare, questa volta, delle p,ia,ntee delle giraffe. Dis,se come crescessero le giraffe e le piante nello stesso tempo, sì che le giraffe si 111utrivanovia via delle pia1I1teche cre– sceva1I1,o, e come il collo delle giraffe dovette allungarsi, quando le piante furono troppo alte, per non morire d'i fame. Per fortuna le piam.te smisero di crescer,e, altrimenti la bocca delle giraffe sareb be arriva ta a mangiare i garofani sulle fi.111estre della Torre di Babele, e si sarebbe potuta abbeverare all'acqua an– cora nuvola. BibliotecaGino Bianco
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