Pègaso - anno I - n. 12 - dicembre 1929

716 E. Pea _ Il medico ha detto di evitare le emozioni, e la tua presenza, sarebbe pericolos-a. Lasciami andare solo. Sarà una oosa da farsi quando sarà migliorata. · Amche la madre insisteva : - Sì, sì, non è opportu1110oggi ; lo• , fami u111 altr-o giorno. Ma il vecchio che iveva bevuto del vino della Valletta di Malta edlera co111tento,diventava espansivo ad ogni sorso 111uovo, e preten– deva che per Pasqua .si dovesse fare la pace oon tutti. La madre che conosceva la caparbietà del vecchio, corse ai ri– pari; levò l'olio ad un altro fiasco di vin-o, e diceva al figlio: - Vai, vai, che no111 abbia a peggior,are .... E ,se è 111ecessariovegliala. No111 venire nemmeno a casa stanotte. In queste premure della madre c'era tutta u111a speranza: - Dio voglia che tu dorma fuori di casa. VIII. Il Maltese si avvio verso la pensio111edella Goriziana co111 un vago presentimento: che fosse ammalata. davvero. -Salì gli scalini della pensione a due a due, edlarrivò su c001 .il fiato grosso. No111 era atteso, a quell'ora bruciata, nel giorno di Pasqua. La .sala della pensio111e si era trasformata in una stanza da ballo. I divani e le poltrone aderenti alle pareti dei muri. I tavoli in– gombri erano accatastati nei corridoi. Par,eva un principio di sgom– bero. C'era molta gente di più che il Maltese no111 supponesse in quella pensione, e riuniti tutti i,n questa sala no111 grande, parevano molti. Bisognava stare aderenti alle pareti, e sugli usci di accesso alla sala, per poter lasciare spazio a poche coppie che ballavano al .suono sincopato del valzer. Il Maltese cercò subito oon gli occhi quella che a lui premeva. La Goriziana stava ,sul divano co111 la bocca aperta a ridere, per certe cose che un vicino le diceva quasi all'orecchio. Poi si alzò. Si fece abbracciare senza riguardi, e ballò stretta così, il valzer, che ad ogni momento ·singhiozzava pause che i balle– r_i111i traducevruno in arresti, urti di fianchi e risate. Cosi abbracciata ail giovane pensionante, passò vicina alla porta dov'era il Maltese, ma non lo dovette vedere, perché altrimenti si sarebbe fermata spa– ventata alla vista di uno ,spettro giallo, con gli occhi fissi su lei. - Ora sto qui, mi diverto e noa1 voogo. Io del tuo fu1I1eralene ho assai. Per quel che mi hai dato, io ti ho dato tre anni della mia gioventù : siamo pari, se 1110n avanzo io. Parlava cosi, ad alta voce, nel corridoio semibuio, tra i mobili BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy