Pègaso - anno I - n. 12 - dicembre 1929

Per la coscienza storica della nwsioa · italiana 709 musical i italiani si. potran[lo giovare, oom'è naturale, delle esp,e– riem.ze avvenute nei vicini territori della storiografia letteraria e .artistioo , salvo a costruirsi, - ma, questo è sempre un probtlema indiv-iduale e OO[Il,Creto, - un metodlo proprio, [lOn per affermazione -d'inutile indipendenza, ma per aderire a ,quelle sensibilissime de– terminaziollli dei va1ori formali, senza le quali sarebbe facile, e quindi pericolosissimo, c8ide.re nel generico, [lell'•ast:r,a,ttoe nel let– terario_ E per far tutto questo, si dirà, quaJli i rimedi, quali le prop,oste? Veramem.te, rimedi e pr,oposte si potrebbero anche tac-e.re se si traUaS1Se soltanto di far sbizzarrire 1a fantasia nell'e scogitare so– luzioni ingeginose. Ma c'è Ulllproblema che sosping,e a farlo, essen- · ziale e ,improrogabile : edl è quello che riguarda la formazio[le e l'educazione degli studiosi ai quali deve essere commesso il grave ,oom;pito delil'effettiva rivaluta,zione di gran parte della storia della musioo italiana. Si tratta im. fin dei conti di evitare lunghe e •aspre esperienze personali a quei giovMli che si sentissero portati a de– •dicarsi ad uno studio, a111oor oggi troppo ignorato. Sinora quei po– chissimi che ,a taJe studlio si ,s-onoaccinti, han dovuto per qualche tempo recar,si all'estero o più frequentemente accettare OO[lreale .senso di sacrificio l' 1 aspra, fatioosa disdpli[la dell'autodidattismo : ma se si vuol davvero il progresso di UllladiscipHna, non si può esi– gere sempire lo str,aordilllario e ill fuori r,egola, sopratutto perché -c'è bisogino di ,utiliziiare. e di non disperdere le energie. Il sentir-si oo po' ,soli e abbandonati può giovare talvolta alla riuscita felioe dli qualche sfor210 disperato, ma è assurdo ed i[lgiusto pretendere che un lavor-o intenso e tooaice di rioostruzione, riguardante uno -dei più ricchi patrimoni naziolllali, 1 si debba compiere senza l'indi– spensabile e diretta partecipazione dello Stato. La prima possibitlità della collaborazio[le dovrebbe essere natu– ralmente offert•a dall'opportu[la ,sistemazione degli istituti di cul– tura già esistenti. Per ovvie ragioni è da escludere che i futuri sto– rici della musica possano formarsi nei Gonservatorii, i quali rispolll– dono nell'educazione artistfoa mu:sicale alla stessa fu[lzione eser– cibata lllell'8,[l0,}ogocaimpo dell'arte figurativia dalle Acoodemie di Belle Arti. Resta, illaturalmente, l'Università: e no[l è il oaso di insistere sull',opportunità dell'ingresso definitivo della cattedra di storia della musica [leltla Facoltà di Lettere, proprio Hccanto a quella dli stor,ia, dell'arte figurativa. ultima ammessa in ordine croillo1ogico nell'aJlto consesso delle discipHne oonsorelle. Negli ultimi anni quaJ.– che pr,ogresso s'è fatto, anche per questo riguardo: ma non basta che l'insegnamento della stol-ia della .musica faccia capol:uno in al– -cune poche scuotle ullli've:rsitarie sotto l'aspetto d'incarico o di corso straordinario. Il riconoscimento dell'essenziale imporfa,nza della BibliotecaGino.Bianco

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