Pègaso - anno I - n. 12 - dicembre 1929

Per la coscienza storica della musica italiana 705 Questi •p-0chiaecenni per diveintare soltanto pr-0grammi di la– voro dovrebbero essere ampliati ed appr-0fonditi i111 singole e par– ticolareggiate trattazioni: da queste, altre ne rampollerebber-0 e il semplice materiale di i111d[cazione sarebbe sempre ben lu111gi dal mo– strarsi ordinato ed esaurito. Le nuove ricerche storiche dovran1110ancora avere efficacia di– retta sui risultati della m-0der111a storiografia : in aku111evaluta– zioo.i, arnc6:riaÌll1certieo contr-0verse, del vialore spirituale ed arti– stico di alcuni periodi 1storici, proprio alla musica bisognerà rivol- · gel'si perché la via verso la verità veinga resa più libera e spedita. Volete il caso concreto? Da qualche tempo si agitano discussioll1i sui valori artistici del Seicento itailiano: ll1ella,c,ontesa si s,0111 froll1- teggiate sinora l'arte letteraria e quella figurativa, propend!endo la prima per la negazione, la secornidaper l'affer.maziollle. La musica, gettandosi da una delle due parti e rivalutamdo tre gein:ic,omeClau– dio Monteverdi, Gerolamo Fresoobaldi, Gioodmo Carissimi, - per parlare soltanto dei massimi, - farà ,sentire tutta la sua forza, mediante la rinnovata coscienza della sua storia. Nei periodi di trarnsizio!lle, quando da vecchi formalismi si passa aid istituti imposti da 1I1uovesigenze di vita, è necessario ricordarsi della musica perché eqruiv,oci ed incertez~ vengamo elimilllaiti e ogni singolo fenome;no di vitalità artistica acquisti rilievo e consi– sternza 1I1ellaconsiderazio1I1etotale della storia. AIIlche recentemente s'è visto oome una stessa radice porga identico nutrimento alle di– verse arti: dopo la guerra s'è avuto un deciso ritorno verso atteg– giamenti artistici ,più saldi, o meno dispersi, e la rivelazio111ed'un ll1uovodesiderio d'asses.tamento formale. Chiamatelo con altro 1I1ome se noll1 ·volete usare la parola 1I1eoclassicismo: qui nolll si discute sulle forme in cui la nuova tendenza si manifesta o sui risultati a cui essa è pervenut;a. Importa fissare che fra la letteratura, le arti figurative e la musica, i legami di aziollle e di reazione co1I1ti1I1uano a mantenersi ,saldi e stretti oome per il prussato, meglio che per il passato. N-0n si può e ll1onsi deve du1I1quecontinuare a tr·ascurare la storia d!ella musica italiana come un elemento accessorio e ll10II1 indispensabile ll1elquadro totale dell'attività spiritu3!le : la quaJe non soltanto sarebbe unilateralmente e· incompiutamente consi– derata, ma ireinderebbe ill1comprensibile anche l'intenso ritmo di sviluppo della civiltà artistica occidentale. Grandi glorie, durnque, ma anche grarndi malinconie. Non v'è storico o critico italiano, -oggi, che sia degino di tal nome, che non soffra dell'abbarnrdoliloin cui è caduta la storia della musica italiana. E una fitta di più sottile d-0lore ci colpisce quando, a guardar sol– tamto le apparenze, si vede sovente seguirre nella rassegna delle glo– rie nostre una muta e triste sfilata di geinii della musica, che ci paiono larve e nolll anime. Si stupisce :aillora che il loro ricordo ll1On 45. - Pègaso. B•bliotecaGino Bianco

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