Pègaso - anno I - n. 12 - dicembre 1929
702 L. Ronga tile cercare 111ei l bri quello che si deve avere nell'a111ima. Eccetera, eccetera». Chiunque potrebbe proseguire con eloquenza più o meno o:rm,ata, ma facilmente commossa. La natura di questo stato d'animo è, come ognU111 vede, di schietta origine romantica: su quaU errori e pregiudìz.i essa si fondi, no111 è qui il caso di dichiarare. Vogliamo ricordare soltanto che a pro– porre un'interpretazione meino sentimentale e più spi!rituale della musica, si ·rischia sempre d'essere guardati come persone strane, pr0111tea metter ava111tiaissurde e incomprensibili pretese. I danni di questa diseduoazione musicale si scorgo1110 illl altri fatti, ,di natura lllOlllmolto dissimile, offerti ancora dall'esperienza quotid'iana. Poiché sembra che ,per la musica ogllli opinio111esia buona, scompaire persilllo il dignitoso timore di dire ,cose senza senso co,mune. S'è v:iistorecentemente accadere quailcosa di simile, quando ID una decina di righe gettate ID pasto al lettore distratto d'un giornaJle quotidiano si è fatta .gim;tizia sommaria della musica mo– strando U111'ignoranzadavvero oommoveinte della sua ,storia. ì!J infido, è inutile, lo so, richiwmarsi nelle questiollli d'arte alle vicende del costume OOllltemporaneo; mi sembra tuttavia che da esse risulti diffusa la persuasione che il campo degli studi musicali sia in Halia quasi deserto. Per tale mancanza di disciplina la 1110,stra cultura musioale è certrumente :iindisag,io, disper.sa l'attenziOllle del pubblico, incerto il suo gusto. Se tuttavia per diversi segni è lecito ritenere giustificato il coo– vincimento c he le cose 1110n debbano tardare a mutarsi in meglio, qui vogliamo ricorda.re da qual parte occorra rivolgersi se si vuol :finalmente p repara,re e favorire la 111uova ooscienz,a musicale ita- liama. · Questa nuova ,coscienza dovrà essere storica o 1110111 sarà. Per poter giungere a.Ua sua 111atur,wle necessaria formazione occorre ripor– tare la musica al rioonoscimento del posto che le spetta nello s;vi– luppo dello spirito umano e, anc6ra ullla volta, illldicare i dannosi effetti che derivamo dal concepire le s:iingolearti nei limiti iMusorjj! dei segni esterni attraverso i ,quali per necessità si palesano a noi. Di questa suddivisfone delle wrti, la musica è quella che ha soffel'lto di più: essa difatti nolll ,poteva offrire un « contoouto >> concettuale o visibile come la letteratura e l'airte :figurativa e, col frequeinte ptI'evalere d'una OOlllcezione intellettualistica dell'arte, alla musica veniva imputato il carattere rustratto e, in U111 certo .senso, inlllaturale delle sue espressioni. Le cose nOlllandarolllo diversamente nemmeino quando il Roma111- ticismo, specialmente tedesco, avviò la rivalutazione dell'arte dei suooi p,roprio in ·grazia dell'equivoco che la rappresentava come il mezzo di rivelazione esseinzialmente seintimentale. Nell'Ottocento BibliotecaGino Bianco
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