Pègaso - anno I - n. 12 - dicembre 1929
664 F. Chi,-srt. passeggiare innanzi indietro, 00111 la regolarità mecc~ica d'un~ :fiera in D'abbia· e intalllto parlava a se stesso, come se 10 1110n fossi I:> ' più prese111te. _ Cessato di oolpo lo sOOJ11dalo, ap,p,ooa partito io. Io, du111que, l'autore dello soandalo: chi potrebbe dubitarne ? Tutta quella viltà, quella crudeltà, queilla tU:rpitudi1I1e, opera mia, di DOIIl Achille. Ognuno ha diritto di cred'ere, è i111 obbligo di credere a,Il'evideinza. Ohi no111 è imbecille deve credere che io ho acoettato ·di essere il pastore di quel gregge per propagarvi la rog111a .... che io ho assu111to l'abito del consolatore o del padr,e per poter meglio accontentare, senza rischio, il mio scellerato gusto di far piam,gere, veder sof- frire .... Tutti laggiù, qurun"à.oparlaJI1,o di me, dfoono: « quell'in- f.ame.... >). E :non ho oolll!lilessoila minima colpa. Poi .si fermò dinanzi a me; e, 00111 Ulllavooe div,enuta povera po– vera (ma aveva quasi un· suoino di dolcezza, quel parlare amnegato d'inconsolabile pianto), .soggiU111.se: . - Pèrché sei venuto ? Non ci pensavo ormai più, non mi doleva più. Avevamo avuto ragione i ,miei superiori di mandarmi in u111 luog,o segregato dal mondo, tra questa g,ente semplice e buo111a che 1I1ullasa di quel che -avviene fuori d'i qui. Parecchi di costoro non sono llllai disoesi oltre Sam.ta Maria, ,che è un vmaggio qui sott-0, in .sul fare di Croda. Neppure io sono disceso in tutto questo tempo. U1I1 p-aio di volte ogmi mese vien su il parrooo di Santa Maria: un vecchio ruvido e tranquillo oome il granito. Ci confessiamo, mam– giamo insieme UI Ilbocc one di pane e formaggio ; io gli dico le cose di Croda, egli le co.se di Santa Maria. Spesso mi .parla a,nche di llllarmotte, di galli ,di m ontagna, essoodo egli gram cacciatore; qual– che volta, viene 00111 una di quelle bestie, e la- si fa cuocere e si sta insieme qualche ora più del solito, seduti a questa tavola. Ma mai una parola che rioordi il vostro mondo. E questo vivere fuori della . vita oomune m'aveva aiutato -a rifarmi un animo diverso d'al co– mune : tutto ciò che laggiù può essere dispiacere, mortificazione, ragionamento anche, logica amche, qui non ha più se!Il:So.Si soffre anche qui, ma per altri motivi, in altro modo .... Dopo Ulil Mlll10 ID questa ·solitudine, non si è più quelli. Però una oosa è necessaria: no[l fare IIl•emmenoun passo fuori, non tendere l'oreochio alle voci di laggiù, dimooticare che esistolilo altri uomini, altre cose .... Io era diventato un buo1110 tranquillo uomo di Croda. Perché sei venuto? La mattina dopo, vidi nel desta-rnni U111a meraviglia d'a IIl•Olll poter credere; e, supponendo un'illusione degli occhi, me li chiudev.o, ria– privo, stropicciavo. Tutta la camera (la camera di Do[l Achille, che avevo dovuto accettare per,ché egli me l'aveva duramente imposto) era piena d'un famtastioo aroobaleno. Il legno delle pareti, del sof– fitto appariva chiazzato dli rosso, di verde, d'azzurro, degli altri co- BibliotecaGino Bianco
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