Pègaso - anno I - n. 12 - dicembre 1929
Introduzione all' « Elettra, ll 655 Egili sa che è giunta la nuova della morte d'Oreste, e perc10 quando arriva alla reggia dove la punizione l'aspetta, dove tra pochi momenti cadrà, dove cadde Agamennone, è più liet-0, più sicuro, più spavald-0 dell'usat-0, e si rivolge ad Elettra co111 un sorriso di · scherno feroce: « Dove sono questi P.ocesi che hann-0 annll!Ilziata la morte di Oreste? A te ne domando, a te che eri COSÌfiera u111a volta : è e-0sa che deve es.serti a cuore più che a tutti, e perciò la devi saper meglio di tutti)). Elettra rispo1I1deIla verità, che so!Il-O nella reggia. Ma in tutto il breve dia1ogo le sue parole, spietata– mente ambigue, soltanto 1-0 spettatore può intenderle. Alludono a Clitemestra morta, ed Egisto le intende di Oreste m-0rto, sempre più cieco. E quando gli •è detto che .i messi lllOnhanlll-O recato sola– mente ila notizia ma anche i resti del morto (egli intende il cada– vere), al(lora ,giunge all'estremo della baldanza, proprio nel momento estremo del suo fato. Lntìma silenzio e che si spalanchino le porte della reggia, perché tutto il popolo d' Arg-0 e di Micene vegga la spoglia d'Oreste; e se qualcll!Ilo serbava anc6ra la speranza del 1itorno, vedendo, si disilluda ormai e si assoggetti al suo potere. Ed/ Elettra obbedisce, poiché ha fatto senno finalm~te e ha impa– rato a consentire co!Il chi più può. Ma chi più può no1I1è Egisto. S'apre a questo pulllto la porta principale della reggia. Stanno sulla soglia, uno a destra l'altro a sinistra, con le armi pr-Oillte sotto le vesti, Oreste e Pilade: pr·esso di loro, un po' più indietr-0, è disteso su un lettuccio il cadavere, coperto d'u111 drappo. Dopo .p-0cheparole augurali, Egisto comanda che .si scuopra il cadavere: vuol piangerlo amche lui con altri, è un morto della famiglia .... Oreste glt risponde .che tolga il ve1o egli stesso : è ufficio suo. Egisto s'aee-0sta. Ma vorrebbe lì presente anche Clitemestra, e vollto a Elettra le ordi!Ila di cercare se è in casa.... << Ma è qui presso di te, non cercare altrove)), gli dice Oreste. Il d'rappo è tolto ; e lo sciagurato alla vista del cadavere di Olitemestra, manda u!Il grido non di pietà, ma d'-0rrore, di spavento, perché rra luce gli si fa improvvisa, e intoode subito d'esser dinanzi a Oreste. Poosa su– bito e soltamto a sé; per la infelice m-0rta non ha un poosiero iné una parola, e vorrebbe parlare, guadagnare tempo. Elettra tronca gli indugi: ucciderl o, !Il-On c'è aJltro da fare. Ed Oreste lo spiillge avvilito e atterrito dinam.zi a sé 1I1ell'interno della reggia; perché deve essere ucciso in quel m~desimo luog-0 dove Agamenlllone fu ucciso. lll Coro saluta c-0n poche parole la vittoria éti Oreste, e il dramma è compiuto. La semplice esposizione dell'intreccio, quamdo fosse fatta e scritta oon altr'arte che io non ho saputo, basterebbe per richia.ma,re al– l'ammiraziollle di questa grande arte sofoclea, tanto grande che ne resta salva e visibile Uillagrain parte, alllche se spogliata della sua f-Orma, del suo stile, del ,suo metro, e rid-0tta così come io ho fatto, BibliotecaGino Bianco
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