Pègaso - anno I - n. 12 - dicembre 1929

\ lnfroduzio11c ali' « Elettra >l 653 segnare un momento decisivo. Ma se Elettra fosse ora in quella disposizione d'animo che abbiamo vista, quamdo runcor piena di 001n:fidenza .si proponeva di uccidere Egisto con le sue mami, senza bisogno d'Oreste, senza l'aiuto della sorella, l'arrivo del vendicatore riuséirebbe più freddo, parrebbe quasi meno necessario. Ma lJ1o, Oreste entra nell'azione appunto quamdo la fiera anima d'Elettra vinta dalla oommozione e da[le lacrime non regge più, -si spezza e invoca la morte. Allo spettacolo pietosissimo Oreste assiste con l'am.imo che pos– siamo immaginare. Egli inon sa ora che quella è sua sorella, ma presto UlJ1a risposta del Coro, dove Elettra è chiama ta a nome, gli svela la verità. È Eilettra. Il dialogo che termina col riconoscimoo.to nOIIlè possibile riassumerlo né oommentarlo. Non p uò credere a sé stesso Oreste, che quella donlJ1a, sola, vestita dimessaunente, senza lJ10zze,senza onori, sia la sua Elettra, la bellissima ; e su,bito le fa sentire questa sua illlfilllita pietà. E1lettra ne è meravigliata : come mai quello :straniero s'interessa tanto di lei ? Ma ne è anche coirri– mossa e a poco a poco li.leè vinta, e gli dice tutto, tutto quel1o che ha sofferto e soffre. Più cresce l'a.bbandono d'Elettra, più a stento Oreste si trattiene, ma teme del Coro. Rassicurato che le fanciulile sono fidate e può parlare, dfoe ad Elettra di posare quell'urna. Elettra lo scolllgiura di !lasciargliela : è tutto i l suo ben e. Ogni verso, ogni parola ci avvicina alla soluzione, e-on salioo.te mirabile gra– dazione. Non è vero, non sono le ceneri d'O reste que lle. « E dov'è dulllque il sepolcro del misero ? )). <<Ma non c'è sepolcro di chi vive)). Il verso si spezza illl domamde e risp-oste brevissime, affan– nose, febbrili .... «Vive? sei tu?)), finché cadono l'uno ilJl bra,c<;io all'altro. << Dunque ti tengo fra le mie braccia)). Ed Oreste: << Oh così, sempre)). L'abus o, spesso ri dicolo, che il teatro di tutti i tempi ha fatto di questo espedioo.te drammatico dei riconoscimenti, lJ10n ha im– presso un a ruga sola su queste scoo.e di .Sofocle ; e colll ragione UlJ1 commentatore del poeta esclama qui: <<Chipuò leggerla senza com– muoversi, getti via il libro che non è fatto per lui, e piuttosto legga .... )). Ma non credo che sia necessario dire che cosa può !leggere... . Dopo lunga pausa, quando calmata la prima c,ommozione, pos– SOlJlO an0ora .parlare, prima in UlJ1 canto lirioo, poi di nuovo nei tri– metri del dialogo, i due fratelli espandono la loro gioia, si colJ1Si– gliano, si concertamo per l'imminente gastigo de' rei. Elettra non ha più freno: è impaziente dell'attesa; e quasi s'ha a male deg11i avvertimenti d'Oreste che la vorrebbe più calma. Egisto nolJl è tomato anoora. Oreste entrerà nella reggia, ed Elettra continuerà lì a fingere il suo dolore. E saprà fingere così da non destare sospetti, perché l'amtico odio l'ha sempre in cuore, e lacrime lJle verserà BibliotecaGino Bianco

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