Pègaso - anno I - n. 12 - dicembre 1929
648 E. Pistelli ferta, ed empia. Piuttosto deponga, in loro nome, per 3:ffrettare l_a vendetta il suo cinto e ,qualche ciocca de' loro capelli. Anche 11 Coro è d'accordo e la conforta a ubbidire a Elettra; e Crisòtemi, che in quest'atto non vede "QnaribelHOIIlepoiché la 1llilldre non lo saprà, •si lascia persuadere, pr,omette che ,offrirà i doni con ['inten– zione della sorella ed esce di scena. Segue un breve canto corale, il primo stasimo, che separa il primo dal secondo epeisodion. Nell'Elettra il Ooro ha parti splen– dide, in éL'ialoghilirici, come il primo con Ellettra,. e un altro' che troveremo più giù; ma nei veri e propri cam.ti corali non ha grM1de importanza. Sono tre, e tutti tre assai brevi; ,qualche volta, come l'ultimo, brevissimi. Gran fama ebbe ed ha Sofocle come lirico, e in Atene destava U1I1 entusiasmo tale che, seoondo Aristofrune, i beni della pace che il popolo ateniese più sospirava quando ne era privo,. eram.o i caJI1tidi ,Sofocle. Era in verità un popolo as.sai diverso da noi, e non sia detto a nostra !lode; se ,pure non vogliamo aggiungere, a nostra scusa, che oggi non desideriamo i canti, non perché l'anima nostra sia più barbara, ma perché Sofocle non c'è. Dicevo dunque che i cori d'Elettra sono brevi, e son tra i più alti del poeta; ma all'azione si riconnettono sempre naturalmente, e ne sono un com– mento poetico efficace. Di più, talvolta richiamano lo spettatore al ricordo della tragica storia della famiglia, perché ill poeta sa che non deve l'interesse concentrar.si tanto nell'orrendo delitto che si prepara sotto i suoi occhi, da dimenticare quelli che l'hanno p,re– ceduto e lo spiegano e, se non lo giustificam.o, l'hanno però reso fatale. Cosi in questo primo, dopo espressa la speranza !lieta che am.ch' egli trae d'alla visione di Clitemestra, conclude risalendo, con lirico volo, al delitto di Pelope, dal quale cominciò la sciagura de' figli suoi Tieste ed Atreo, e de' fig1li de' figli, Agamennone ed' Egisto. Compiuto il cam.to , s'apre la seconda parte del dramma, e viene sulla scena Clitemestra. Il poeta non è caduto nell'errore dei tanti che l'hanno ,poi messa. sulla scena, dam.doci una Clitemestra combattuta da un conflitto d~a:ffetti o lacerata dal ri.morso; errore per il quale invece che a un succedersi di ,casi meravigliosamente logici come in Sofocle, noi as– sisteremmo a invero.simiglianze incredibili. No; Clitemestrà è per· Sofocle la moglie adultera che aveva ucciso a tradimento il marito, che aveva voluto uccidere il figliuollo, che tiene ora Elettra come una schiava ribelle. Tale, e, di più, impudentissima, perché si crede forte, si dii.mostra sùbito in questa scena, dove le due terribili do1I11I1e stanno di fronte e si gual'dano negli occhi e si sfidam.o, ugualmente sicure di ·sé. Se Clitemestra impreca e minaccia, Elettra impreca· e minaccia: se l'una argomenta e sil[ogizza, anche l'altra ragiona e dimostra; né ['una né l'altra cedendo d'un passo. Collocate cosi di fronte, vediamo quasi sotto i nostri occhi, per virtù del contrasto~ BibliotecaGino Bianco
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