Pègaso - anno I - n. 12 - dicembre 1929
Introduz-ione a.W « Elettra )) 647 << A che questi lamenti conti!llui? Lo so io dli quanto dolore m'è que– sto nostro stato, e se avessi la forza saprei ben mostrare quali sono i miei sentimenti verso di lor,o >> {!llonli lllomina ma è ben facile com- prendere quali solllo questi loro .... ). << Se voglio vivere libera debpo pure obbedire a chi mi com31llda .... )). A Elettra pare un'inaudita indegnità che una sua sorella, per vivere libera, trllidisca così la causa di suo padre. Per lei, tra il non resistere e il tradire non e'è differooza, e nella ,mite sorella par ,quasi, in certi momenti, ·che ella veda una lllemica; e risponde perciò dure parole oolll sdegno incalzante, c,oncludendo: «Mentre potresti esser chiamata figlia, delll'ottimo dei padri, fatti chiamare figlia di tua maidre )), di quella madre! Alla parola oltraggiosa il Coro interviene; ma Orisòtemi, rassegnata e indulgoote, risponde : « -Ma io sono avvezza, o donllle, a tali parole, e neppure ci baderei se n01J1 avessi udito di'un gran male che le sovrasta .... >>.Non meravig,lia che Orisòtemi possa te– mere un quaJlche altro gran male; ma Elettra, per la quale nulla può accadere che rooda più doloroso il suo stato, noiil si scuote : « Orsù, di' pure questo gran male; poiché se potrai dire un male più grande di questo in cui siamo, noiil aggiungerò parola>>. Ori 0 sòtemi ha .saputo che se Eilettra non e-essa dai ,pianti e dalla mi– ~1aiccia,sarà chius·a Ìlll una spelonca lollltana dalla città, e nOlllvedrà più la luoe del sole: glielo dice, per lllOlll aver poi colpe, finché ha tempo di aver senno, e s'illude, la buona giovillletta, d'aver detto una gran oosa spaventosa .... Ma Elettra: « Davvero che h31llnode– liberato questo di me ? >>.« Senza dubbio : appena tornerà Egisto>>– << Oh ch'egli torni presto ! )), esclama Elettra; e poiché Crisòtemi, -stupita e atterrita, si domanda se la sorella sua perda la ragione, Elettra prorompe: «1Sì, che egli torni: presto, perché io possa fug– gire il più lontano da voi)), dove questo voi che coinvolge nelllo stesso disprez1Jo Clitemestra, Egisto e la l$•Orella, è oosì vero da sembrarci tanto bello quanto è spietato. Orisòtemi ribatte, ma non :si offende di t31llta durezza. Compatisce in fo:ndo all'anima Elettra, -oome crede che suo padre compatirà la sua debolezza; e quando vede che è ormai inutile ogni .sua parola, fa per andarsene. Solt31llto mllora Elettra, sempre fissa lllel suo pensiero, mostra d'acoorgersi di queno che il Coro aveva osservato appena vista Orisòtemi, cioè .che ella reca illl mano dollli funebri, e gliene dlomamda il perché. -<< Va' ad offrir li sullla tomba di Agaimennone )). « Mandata da chi ? )). « Dalla madre)). « Dalla madre ? >>. « ,Sì, da Olitemestra, perché è atterrita da un sogno e vuol placare il'ombra dell'ucciso. Ha so· :gmato di rivedere Agamennone vivo, che, preso lo soettro, ilo piam– tava e da quello nasceva un ramo verdeggi31llte oosì ampio da om– brare tutta la terra di 1Micene>>.Elettra non è pentita, perché il sogno le pare di buon augurio; soltanto vuol persuadere la sorella :a iil0n offrir ,quei dooi a nome della madre. Sarebbe un'orribiile of- Bibi'iotecaGino Bianco
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