Pègaso - anno I - n. 12 - dicembre 1929

760 C. 1m GOBINEAU, La Renaissance Comte DE GonrNEAu, La Renaissanoe. Nouvelle éclition augmentée des préfaces dites de « La Fleur d'or ». ~ Plon-Nourrit, Paris, 1929. Due volumi in 8°. Fr. 36. L'edizione originale della Renaissanoe gobiniana è del giugno 1877. L'opera appartiene al periodo di Stoccolma, ed è dedicata alla contessa De La Tour, consorte del ministro d'Italia presso la Corte svedese e ninfa egeria di Goqineau negli ultimi anni della sua vita. Si com– pone di cinque parti dialogate (soènes historiques, le chiamò l'autore), ognuna delle quali intitolata al nome d'un personaggio del Rinasci– mento italiano: Savonarola, Cesare Borgia, Giiilio II, Leone X, Mi– chelangelo. Le cinque «scene» dovevano essere precedute da altret– tante introduzioni, già pronte per la stampa; ma al momento di dar fuor--iil libro Gobineau le ritirò, e la Renaissanoe apparve senza i saggi introduttivi e continuò poi a ristamparsi così. L'apostolo del gobinismo in Germania, Ludwig ,Schemann, trovò i saggi tra i manoscritti legati alla « Gobineau Vereinigung >> da lui fondata, e li pubblicò a parte neL 1918. Cinque anni dopo, Daniel Halévy li comprendeva in un volumetto dei •«Cahiers verts » col titolo La Fleur d'or, indicato dallo stesso Gobineau, che presumibilmente doveva estendersi all'opera com– pleta, saggi e scene. L'edizione Plon di quest'anno, che riproduce in– sieme le scene e le introduzioni, ,è dunque la prima integrale del « grande affresco murale i>: la definizione è dello stesso Gobineau in una lettera al diplomatico austriaco Prokesch-Osten che condivideva i suoi ideali di « élite >i e disprezzava quanto lui le miserie del mondo corrotto dalle mescolanze etniche. La « fleur d'or », perché? Gobineau spiega nella prima introduzione (Savonarola) la ragione del titolo. Avviene del mondo morale come della terra abitata dagli uomini e del mare, il quale meritò dagli antichi taccia di sterilità mentr'era il depositario dei germi della vita e superava grandemente in attività feconda la superficie verde d!-')lpianeta. Cosi il mondo morale, nel cui seno nasce e si sviluppa un altro genere di mo– vimenti, presenta uno spettacolo simile a quello della terra e dell'oceano che la circonda. Considerato secondo l' apparenza, il mondo morale offre, al di sopra delle onde accumulate dal tempo, un certo numero d'epoche simili a continenti. Le parti alte, visibili, scoperte, illumi– nate dal sole e che son state in ogni tempo dichiarate degne di parti– colare interesse, vi sono in piccolo numero, occupano il minor spazio nella successione degli evi. Si possono contare sulle dita d'una mano : sono l'epoca di Pericle, l'opulento periodo dei Seleucidi e dei Tolomei, poi lo splendore romano sotto Augusto; quest'ultimo finisce con gli Antonini, e una lunga interruzione lo separa dal periodo in cui la teo– logia cristiana ispirando la gerarchia feudale produsse il genio dei se– coli XII e XIII della nostra era. A questo punto l'ascesa s'arresta nuo– vamente e non si rianima più sino alla seconda metà del secolo XV. «Nelle epoche intermedie che separano questi momenti luminosi, le maree dei giorni e dei fatti si succedono torbide, indistinte » ; ma in– tanto .il mare fecondo lavora, rimescola nelle sue profondità e porta alla superficie i germi delle cose future, lascia vagare, a fior d'acqua BibliotecaGino Bianco

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