Pègaso - anno I - n. 11 - novembre 1929
.. .. A.. Lori<1, - Dòv'è la, chiat,ta? Io non la vedo _:__ •si lamentò Asdente en- trando nel sentiero sili le péste dell'amièo. -, · - È un po~@più avanti, di faccia alla fabibdea d!eiv;étri. Vieni, non aver paura. , ' . ' ' ' ' ' ' AvaHaro'lil!(). a!Iil!wra,gii ·@ccli.i bene 31Peittli: e.@n:tr@ N t'agii:o geJrud;e> cime' li faceva ìaeri.'lillllare,ma non appariva nessmm.aluce suU"ae<,J:ma, . nessun fanale che rivelasse la 1 positura del gaUeggiante rispetto ana ~~~- ' - Ecco la luefe, vedo la luce ~ gridò l'inf.ermiere. - Ora ca- pisco: in q'Qesti giorni d1 lavoro l'hanno portata in un altro punto, la chiatta. È ,quel rosso là, nell'acqua. - Lò ·vedo,. lo vedo - risp6se · con un fil di voce tremolante l'indovino. . , · · Nimbrotte cercò., avvicinandosi, di vedergli la :faceia. '- Cos'hai adesso? Hai. paura a montar su la chiatta? N@u dubitare·; la c0rFente non ]a iporta via : è legata bene a teiI'iI'a .. ~~a: corno ci dor1l!l!e tutte le notti. . .. , ~·Vài bene, va ·bene - mormorò Asdente non sapendo anco.ra , se doveva esser contento o no che l'amico fraintendesse in qu el modo la sùa esitazione. Scesero lo scoscio della ripa aprendo 'un viottolo tortuoso nella neve ghiaccia scricchiolante. . . , - Come son bràvi ! - esclamò Nimbrotte. - Han fatto un pon– tieinò. Credevo che ci fosse da, saltare. Andiamo ,- ; ma s'accorse d'esser so1o. Si volse e intravide la palla nera d' Asdente arraiEl,l.p!i– ,carsi. fugge!ll'd(?su. per la scoscesa. Lo rincorse e lo rfagguantò j;i)F<:>· prfo quando stava per s.altmr sull'arrgine battuto. · · .- O~è, che selileFzoè questo? S'è fatto tanto ipe'r te, e o~rutu scappi. 1 . ' , · ..,- Lasciami, !~sciami - Rtppplicò Asdente. - Non ci . voglio venire, io. No!Il ho coraggio. Fate tutto voi; io no!Il vogìio sap,er m1lla: . ~ Ragazzo, -'- lo ammonì l'infermiere .......:. questo si cb,iama Ìnet~ ter gli am.iièi nei pasticci. E adesso COSà ne facciamo. di quei due 'disgraziati prési nel tranello ? Se ci sei tu,. si terranno il torto e starann@ zitti; alt.r!i.menti ci denunz'ierarmo. · As deill! te.'f;;ratteili11!lto ~a Nimhi-o'tte fiissàva eo!liloech.i. d!,ibitraitt llili mrussa o.se :m.rai6'!ena,clruiaMa, b ;ssa bassa s~ ID'aeq~:;ti ros~a, lài.!')Jev,etw,lil} molava lillil r-:i'lll!ess0 cihe V'eflil:iva dalla baraccliiie tta · · - Ma qy,ei (t;uenon i'avranno mioa tortlil.ra~ i {io. li perdlma,0, ma, voglio non esserei. , · · ' , L'inférmiere rise forte : . · ~ ' ~ Torturati-? Pe,tché ? Saran lì a ,bere· de1 buon vino caldo :_ e continuò a rtdere per. conto suo;· foliee ché il gobbo avesse p@n- BibHoteca Gin~'Bi~néo
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