Pègaso - anno I - n. 11 - novembre 1929
Racconto d''inverno 577 :rid:on:o con tan.~a sfacciataggim:e invece di ip:iangere perc»é SOil!l di- · sgraziate. Per es<!lmpio, ora, se noi entrassimo comincerebbero sn-. bruto a sg'htgli1azzare v,ede!l.'Hlli0ciÌJ U[;lo lillngo 119-n.go , e· i',alko prucciflo · e .... gobbo - :lìiin'i]loii a den.;t!istreitti J1HèP-frur eapke aIB(itOmpagn,0-elhe ilil<e a;v;ewa a:fuililasitia:lll:zoo @'i <q;ueillte d@man(/Jle e .mi qillÌ!eHe !ipotiési. L:'iin~e!l,'1illl~eifJe s t(j\[li}!liJ'.e il !l,'i::mpil'@V'eF0 si amciru@ aillilaveitr!Ì!mai !É)èF -g~aFdar ['@iIJol@g!i.0. · - Efai rag~oill(!) : è tardi. Bi.sogna anòi:llre perelilé il ftiame · ~ ]ontal'l:o. - An.diamo al nume?. - Certo: 1'8.[)puntamento coi<< Sabbiosi)) è sull'acqua, ;nel chiat- teme di Giacomo il r,maiolo. Non aver paùra: la baracchetta, so– pra, è riscaldata. Ma t'b.o detto troppo - soggiunse. -' Qlileste son , c0se che t:ui devi diment:i!eare. Rai èapito ? - Va ben.e '----rispose Asd!ente ql:l'asiid:ùs[)iÌai@iuto càe Fam!iieo F1> vieIDrusse @ilil famta llieggerezza i segreti deUa ìB@!lil,gil?ega. N 1 Ì!illl1lbr@~ite @rm:aÌ r:ùscaMato 'da (ljillalcle SilìllO mimrugg~o,' si mise a !l!l!l:aiFeiare iiil'ltanta fretta cifiteAsQ!ente aurava fatka a tener-gli dietJ?(j), arrali1c~ndlo e sbuffando. · Oam:rninarono aJJ1cora per grandi strade suli!tarie percorse dal sibilo del vento gelido che gettava foro in faccia il nevischio strap- 1Pato dai t('}tti. Finalmente apparvero attraverso il fondo della strada le spallette del fiume. . -'- Bisog:na sèguirle fin dove nliliscono - avvertì Nimbrotte. Il cb!liattone di Giacomo si trova dopo il p@nte di ferro. Ooraggiiio,~ As<il:elilite !. Oos'lruaiiÌ!_ elite 'lil!@[l'} 1Pa1iii? Vieni, chre tlir:tto a'lil!ditàibene. IDeitte d l!te 0 t!(le seroillomfuaU' aimiic0 s.elill:[,we tacfltiu'rn,o e aeeeleil?@_ Ja Sil!laainda tililr3i. · NelliFel[i),@rm:e VililOiÈO soprasfalll1'1te la C(l)rFec111te deffi :til'lme' H vento tar– bhi:;1;wa :fiurfosamente il Ji1evisc1lio, lo ammassruva i:111 teli bi.ac111ehi, 1o dispe:rdeva, lo F'Ì:l'lniva ali1cora in veloci zaffate iridescenti :nel buio dre a un tratto buttava giù fra ululati disperati nelì'acqua dove si scioglievan friggendo come lingue sve:ntagliate di fuoco. Un ponte che s'intravedeva nel twrbinio, immoto e grigio~ sem- ✓ bmava um· favolosò bestioF1e rimasito lì a cavano del :liiume c0n le gambe immerse, a;sso!r)iÌ!to,congelato. . · · JLà mov,e ftI!l:i:v:a~o lliecasfl e coi:r;mindava ]a vaistità• s0Jeiru:!N!e €Ilena cai't!l!l.1Pagi1i1a, ill l@iltita · eil?ea si coi!i1fo!N!<iteva iÌ'n ilil:Da_ meil-l@iial grig:i!asit~a e Jl)~'lr~er'u]e!lil,ta. · · _ · . _ - Olille :no,'tte cllru passar (lilili - fece ra!fuloriv.iàe11rdio lirn g0b~.0. - Ma s@llil promwi@ /tM,l'li rumiei quei « Srubò,iosii ~) ? ~ Altr.© 6he ! Veàraii che accoglienza ! Qi sarà l'ln bel f:l!toeo e del. buon vino. Del l'<ilsto fra poc@ siam.o arrivati: c'è un pezzo di . questo sen:tier-0 sull'argine e basta. 37 - Pèga,o. 'blioteèa Gino·Bianco
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