Pègaso - anno I - n. 11 - novembre 1929

R. Serra :liì@chéè u!Ila possibilità di altri libri, ~11t,o a qlilieUoche b.o frm, 1~ lilliami. : pe:reifu.é io SO'lil >eOIRV~,llltO ~J!té f#,a i 1'ffi!l!0:1NJffilti !SNCCe,SS~'VÌ di un uomo non c'è un vincolo logiùo assohito. A vere inteso IDiitima– mente e perfetial!lili00te :iii l!lilOilldo s[iJJidtwa;le (j!JelJ]a Vita Nuo!/Ja) p,@– llliamo, noo signifi,ca, affatto intraveder la Commedia (per ullla "' prurte, sì : ma. sarelil:be troppo lungo dietiiFlguere). · In realtà poi, qua,,Si ser,nrpre, ogni tto!linosi ferma presto in, un punto, e poi seguita fino alla :llinea ela,boral're e ,svih1p,pare quelTo: e questa è l'unità delle carriere letterarie, che di solito son J\o sfrut– tam,e.nto di una solla fra tante idee, liriche o 1ogicbie, ~aip,itate .a ' veri.t'amni. E la 1eitteratura molte volte è logica:, ,com.patta, intorno a un centro solo : mentre la vita ha tutti i -centri è 1nessuno. Intanto, pochi giorni fa dov,etti :formulare alcune impressioni sul Di Gi:re,omo, per quel libr,etto 1 ), al prirmo praraigra.fo del Clìl,p,it0lo << ver,si )); e ]l,O!Il ne so!Ilo rimast,0 pulilto eontènto., S i tigli!ri : ·a0ver qare delle informazi,oni SOiill.mariee categoriche su un Boggetto che mi llascia cosi spesso sospeso (so:n@.arrivrut,oquia[che vo]~ai 'lill ]')lil!l'llto, p,er liberarmi da og,ni inquietudine, dli giudicare che in Di Giacomo non ci dev'esser 1m.i~nte, tu~ta illl!lsioil'leni0st['a,, 'un'acqua eàia,IDaòfu:e può rifletter ogni cosa, ina per sé non ne collltien@). Laseiarno star,e. Lei. leggerà pre;sto a]l,eJ;ieq,ues,te iP,agilil!ette.Ma tard@rò ad aseumermi un altro obbligo· di quel genere. Io nOIIl son. fatto per far dei resoconti. Ho. bisogno di coll'lfessarm.i, rpe:r trovaire Ìlll fondo ai particolari van.i qualelite oosa seria e certa. ;}fa, bis~gna ch'io vada in follldo; ch'io mi liberi di tutto,. rioordi, dl!lb®i, s:imp{]l)~ie . antipatie, ill'l,qu1etudini e soddisfazio!lili ; esau:riti tutti gli episo'di, ho qualche speranoo. dt fermaare um. pooQ ,èli eiò c1te è imtitimoed esse:nzial,e. · Ecco, io vorrei fare della critica ,c,ome in u.n ,saggio ché buttai gilh. l'altra mattina su. tlna brullata ([[;i' l?a:ul RoT-t (e!li'a tamJJWcl@ aspettav,o di rileggerla;. Andai nel mio studio, domenica mattina, mi pa['e; 1t1ella .mia testa erano ore e oiDecle s;i.amno~vain 1 @ e sci@– gHeva1no dei piccoli drammi, tre e una persona ; due dlOIIllllé vfoine., un'altra llo1I1ta1}Ja,, e io: ool mfo sall!gl!lie~mbato, !®i mia vo,glrni dii• s@fl':rfr,e ,e .di g,ode'l'e, il :mfo desiderio di sognare pdm.a u:n s0p0,, e · poi l'altro; .e tutti insieme, di s,o,g1t1ar11i :li .noalla :flìml,e, pe[' a"1l(lliF pace d0'1.i)o;!lilOwer ricomiN.ciàr,e, appena aFr-ivàto ru]1a 'fil!lile;per finger un altro incontro, Ulll•altro dialogo, 11'.n'altra fine; e via e via: il eaJ:oF-ee ·(!J,uas!i ~a f,ebbre !lleHa testa dli! qil!leIB einemrutograf0, swza. p:aoo .e il rfreddlo •dellla pi,.oggia gelata s11lle gtta.nce, la gioia deU@ .g,omitìe, ll'Uil!ibii. Vli@le:tte; ~à p,r:ìim11avera v•ela-ta,· ll!li /terit'ai ~:seili.til:'/i!,ta, r.rnm:– cru~Ì'ta, frus,tata dall'acqua: ·E il mmo sul bavolim.o, quel cl(te gli 1 ) Vuo'1 dire del v-0lmne Le Lettere, <Jhe asci in .Rema Pestate ciel 1914 wt ti,pi dì o. A. Bon:tem,:we:IH. BìbliotecaGino Bianco,,

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