Pègaso - anno I - n. 11 - novembre 1929
i"' 628 R. SERiu, Dei « Trionfi» di ]!'rancesco Petrarca sarotti. « Tutti i beni e i mali della mia vita» confessava la Tron, « mi vennero per essere assai sensibile.» . II Damerini che non è cacciatore e inventore ~i scandali, come seppe ' ridurre a' un episodio di minima importanza l'apparente fiamma dell3; / Dolfi.n per, il Pilati, nel '69 ; cosi, penetra:rido pià addentrG nell'a1! 1.im~ della d01!11!1.a, distrugge la 1eggé'111~a del tardo e hrngo amore delia Pr o- / curatessa per il dwca Gi!a:n Galeazzo Serbelloni, iti~lio della dùcihessar Vittoria e alunno del Parini. « Voi siete quell'uomo» scrive la Tron nel 1783 « che la mia ereatrice immaginazione si fabbric31va in mia gio-/ ventù per farlo arbitro dei miei sentimenti, e adorarlo con tutta l'ani..: ma. » Ma il sogno si sp~gne !';Ubito nel cuore non più giovine di Cate– rina, ed ella stessa rompe le illusioni dell'idillio che sorrisero per u.n istante al giovine Duca: « Io so che un cuore di 46 anni sarebbe un triste donQ da farsi; e se anche un po' di spirito ed un resto di gràzie lo rendesse caro al momento, poco dopo scioglieria l'illusione e non reste– rebbe che la noia del possessore e la vergogna della donatrice .. >> E in altra lette'l.'a : ,« Caro il mio dolce amico, voi volete esser :meeo ancb.e· : galante,.,; :tilil!a' io mi cono sco, ed a dispetto di qua1cb.é sospiro elire mi suona aneo'l'a all' oreccb .io, so che amore Ii.on :na;sce cihe tra le grazie e la giovinezza. » - L o sapeva anche Giu!ia di Lespinasse, la pov-era. mortà. Il CQntrasto fra il Settecento e la Rivoluzione è forse più tragico a,. Venezia, perché dai più inavvertito. La Dolfin non_ partecipa alla gio-• conda spensieratezza dei suoi concittadini o scherza con amarezza: « Marito mio, mi consolo che anche in quest'anno (1783) ci divertiremo rattoppando questa nostra povera vecchia Repubblica. » Dicesi che pure il Tron mormorasse : « La xe :vecchia, la xe vecchia sta buzz .... » Quando, scris:se Caterina il noto sonetto dov'è un fatale presentimento deUa ro– vina ( « ,S.ì cascb.erà la mole de Pierazzo - Percb,é xe un'16ca·deveilil,'l;à; ~il': ~e<'>m i>) .e mm sililperbogrido di ribellione ( « Ma mi :fiiade un. 'noJifi.:ti, m:l!l!g@ii de llln. 'TFon ecc. ») ? Sparivano intanto, portati via dal destino, i mi– gliori fi.gli di Venezia,· poco prima della sua 1fine: il Renier, H_Emo, il Foscari, il M:orosini, il Giustiniani, il Querini, il Memo, il Wani. Solo questi, i più grandi, sentono appressare il volo invisibile della Morte · sulle lagune. Lo senti pure Oaterina Dolfin Tron, l'antica e bella. Pro– curatessa, e scomparve in silenzio nel '9~, colpita dolorosamente at cuore. · GIUSI!JPPI!l ORTOLANI. REJNATO SIDRRA, Dei « 'l'rionfi-» di Franc,esco Petrarca, con biograitia, in– troduzioDe e appemd.ie.e di Alfredò ,GdUi. ~ Za1iii!cihem, Botogia, nl29 .. L. Hl. · .. . Venticinque anni' fa, a vent'a:nni, e di quèsti giorni, Renato Serrai. si laureava a Bologna: << Dei Trionfi. di Francesco Petrarca, » Alfredo, GFilli, che gli fu amico, e che al nome .e all,a di.ffusion.e dell'<'>pera del Serra ha già dedicato altre fatiche, pubblica ora quel primo lavoro giovanile si, ma· forte ancora contro il giudizio della critica più armata: Serra, fin da qu~l tempo, cominciando, è certo che s'era dato intero-: Btl11ioteca Gino Bianco
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