Pègaso - anno I - n. 11 - novembre 1929

612 U. Qjetti. allo Schonberg atonale àel Pierrot lunaire; ma pe r la sua stessa nàtmia, fluida e, si paò dire, disinteressata cihe è la propria natu.ra della IJ!l!U!Siqa,, d'essere ·cioè. senza. oggetto defil.11-i!to·, come è 'l'a ~a tematica . :Per li11~esto credo clii.ela musica ti sma taJ!l!to eara, a111,che come esercizi<'>" e c@lil!~;ii;m,ua– zione dèUa vera arte t;w:a.Ce1rto clil!iscri!Ve u!l!l!a prosa !lil,Ol'l.. 'fiEI!os@.1irea e a~tratta :m.a l!tarrati,va, d!ève ·pu posarsi sopra l!ln oggett0 eo'l;tcret@ o su una parvelil:za d'oggetto. . . , Ma vedi come tu riesci a gela~e un paesaggio. Eva ultima, 1~23. « Passò nel cielo una grande nuvola, gettò un colo:r~e .di piombo s:m. tutta la campagna. Per qualche istante parve che il cielo gonfiato stes~e per sciogliersi in pioggia. Un vento improvviso scosse il bosco,. agitò 1e erbe del prato, riempì di gelo l'aria tenebrosa. Tutti guardai:ono. verso l'alto con gli animi sospesi. Poi la nube s'allontanò, scese la cNrva del cielo verso o'I'iente, s'imbiancò sciogliendosi in cento nuvolette che si sparpagliaro;ri,o coliltro l'orizzonte. Il vento cadde e l'ar-ia fu di Jil:@!O:'V'~ chiara e :ferma. Non. uno dei preseRti parlava!>> Ìl fi.glio di due madr:.i, 1929. « Mario si gettò nel.la plaga del sole: Poi cominciò .a. contare i pini; toccandoli uno per un o, andava dall'u:m,o all'altro,· le:ntameflte anzi sempre più lentamente. Cosi rallentando, giunto a uno di qu:eUi, sostò. Vi si appoggiò, stette ivi fermo, diventò immobile. Anche le lu~i · e le ombre, l'aria e le p_iante, s'erano .fatte immobili intorno al fan– ciullo, e il sole pareva infisso nel centro del cielo.>> E il momento,. o mai, del miracolo, e di prepararlo così solo i musici~ti sono capaci e , .oggi, in prosa nostra, credo, tu solo .. Arte magica l'hai chiamata, .se ricordo bene, tu stesso. . . ·Ma qm.ando scrivevi Eva ultima, La Donna dei '(/Ìie.i sogni) D@nn.a \. nel sole, creata. l'atmosfera della magia (- Attenti, signori; Umo, qm.e', tre .... -), tu stesso ti divertivi a dissol veda; a rivelarci cioè ibrasea-• mente eb.e si tratfava d"u.n gioco. Era un 'irom.im , in due tempi, ·,s.Mperfa; · .Se mell'ironia lo scrittòre dice il contrari o di ql ilel che vuole sia i:nteso e la bU:ona ironia è. in fondo un'ellissi, tu invece sçioglievi l'eHissi., _e· prima dicevi bianco, poi nero; prima abbacinavi, poi SP-.egNevi la lùe@, cosi rapidanrn:cite che dentro l'ombra sopravvenuta negiJ.ioccb.i d@lJet- . tore guizzasse anc6ra qualche lampo della prima incandesceia'te éfottri– cità ed egli ne restasse stordito. Vedi i finali dei tre. racconti tuoi che in questo genere mi sembrano esemplari.: Pittu.rà su cranio, Sopra :u.na locomotiva, Un,anima in un bar. In. conclusione, _Niente:, niclil:i.l is:m. o, totale. E Pi.etro' Palilcrazi aveva rag;ione. d'intitolare nel '·25 un smJJo ar - ·· tieolo sn qsei tuoi scpjtti: << Nie nte 'da. • dire. >) Il « Lasc;iate;r.nfu di:ve'li'– tire)) cli' Aldo Failaz.zescifu.:i! ~Ne.va perdm.to ·amche <rl'l!eU'ace@raiNHiiÌilt-o •dii' !l!agruzzoso~i:tar!liQ e. capw:i!eeirosù ·e' .lille @ il sll!lo stafen(i]lo seg;i:1èm0: ]o l!)iletto =a re.ID.te. ,<[in,a,nzi ·a;l lilli <, <:!UOJ!(é) • J!le.T farlo vedere ana gente. : , Ohi sono? · Il saltimbanco dell'anima DJ'Ì!a . . Qu.i niente ?UO'ree Rien.te an.ima :. fredda geometria, gh.irigori della 11eve o della brrna gelata contro un vetro. Basta un minuto di ~mie, e il vetro, eeco, è torNato til'aspar~mte, Era il tuo- v:ainto. Biblioteca Gi.noBianco

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