Pègaso - anno I - n. 11 - novembre 1929

' \ } ' 006 E. Peà ·' e da 'poco inizi,a;to alla scuol-a della Hara,e,ca, Rossa, timido e iJn,oorto, · gravato di p['egiudizL E 81ppena o,savo di,re : -:- No, non mi piaiee un rumore così -, l'ebrea m31tura mi dava del iborgb.ese. . , fo cb.e ero sellitpre stato oontadilile !Fid..(!fVQ aiUa p•ar:ok1,~oirgihese... - Borghese 'ÌQ eilil.e sorno povero c@,me lil!lil u:im1o ? -· Men:tafrltà fu@!I!· ghese. Anohe Ullll. JJmmgik è bo:rghese co.me te su. queste idee. Alla po,r~ · ghesia fa com.odio che lllOÌ si metta al molF1d0 d>ei:liìglioli dai sfrutta:v'e, , e soldati da. fare amimaz~are. Le pastoie del matrimonio solllo fatte appostw per questo. I .poveri vanhÒ a letto presto, lllon hanno svago, né oase belle lllé cibi buoni. Le dlonllle povere SOlllO cOt11da'ilnate oòme le coniglie a 1 partòrire a sciadenza fissa. LÒ sai tn che, gli 3JllVmali, più inferfori ,sono, e più figli f,am.n~? - ' - E l;immortalità della specie di cui parla Giu,doa? - dicevo timidamoote io. · · - Bisogrna coociliare l'immort,a,lità deUa sp~ie con il Uber~: ~more, è f~;re dei figli-Oli qlil•ando.piace •a, noi. fe:r :nQi ,è hnitile·,amrcil!i@ il divor~fo pe:rohé faecfamo a meno del matril!1; 1o n.io. La borg ih~sma ha inventato il divorzio per mettere ial sicuro il p atr1mol1! Ì.iò, - edl b.a. realizzato per p~oprio eonto una forma dli l:i,bero amore. Quando non varuno d'acoordo, · gli sposi borghesi, si dividono,·. fainlllo i conti del dare e deU'avere, quietanzrurto le fatture come dne soci in commercio, è fainn.o _la ;circolare a{ cliènti d~la dittw di– scio,lt1a. È vel'o che qualche volta c'è ·runche il fallimento. I. · Parlava speditamente in france.se, ed io capivo metà delle pa;– role .. Ma gli altri cb:e si acçerchiav,aino d'intorRo, phr swza è~;ip,i~e fa ]iinglil'a ulii folminavano com. 1'a loro eo.l!lilip;,1,ssiÒilìle, ~d og;n:i: ]l3'ilJ,saJ dell'ebrea matura .s,ottolin®,vano eolll aipprt',ovazioin:idel cipo e eoill parole, come .se tutti fo~;sero stati dottì dì ,queste dottrìlile.. , . Mà Pereas iJJ.Olll oocennav,a ad approvare, mi guàrdav•a come~p@r dirmi: - Non. sei bravo per cOlllfutarla, ina non hai torto del tutto. • ·• . I . { . Durrunte questa pa;U:sa 1mb::i,razzante per me, dalla qual~ non sapev•Q come uscil'e; schiacdato drula dis·approvaziollle di tutti, en- - trò nello s'tanzo1J1e del1a ·Baracca Rossa, cam.minMJ.do piaiw., Re– .becca. E .swbrt9 ;,aperse ,lia bocca e mi gum,.r<l!ò, e,o,nte'lil4Ja di tr,o~mi lì. E p;a,r(!)Vl\l i pi ù ma gra del soUt,o. A\r~v,a um.a 1 mia11teMi11ru Sil:IU!e spi.Ji~Ìe. e@me,qu,elllia. o eb.ie po ;i;-taino ii:lìi t0sta li<t «il:•oilll.h<il ·;mialtesiii, quain.d!o VI!1Jil®Io in chiesa, Ih~ ~,g,eiflla .è ilil!eJta di se:ta, {fute.s,ta er~ di jp3Jll!l!liflil3J grigia e abbottonata da un sofo tottollile ·s,otfo il oono, faeeva strette l.e swane e lf ç,opriva le biraccià fr-lilo ~i go:Ji!')iti. ' ·~-. 'E iinrtesta aveva Hn berre~tò s,pagwto~o dli oolore, ola com è quetlo 'dei marinai; cinto così sùlla front e.e in torno a,I c•apo~inaseo111devai , capelli •erespwti, }a oosta to1nda ~ ppa.il' iva piocolfa'ua e il• vjso ,si sa- . rebbe tutto mi,scQStfi,eol p,almo di _un;:i, fillil'JJ'l.Q. · B(6liotecaGino Branco "- . . ef,

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